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20/03/2020

Coronavirus. Troppa gente in giro? Chiudete le attività non essenziali!


A conferma di quanto avevamo denunciato ieri sul nostro giornale, una mappatura delle aree a maggiore intensità pandemica nel paese – e soprattutto in Lombardia – coincide pesantemente e quasi perfettamente alle aree a maggiore attività industriale e logistica.

Il rosso, nella cartina a sinistra indica i maggiori focolai della pandemia, in quella a destra l’intensità degli impianti produttivi.

Diventa così drammaticamente evidente come la perdurante mobilità di migliaia di persone – e di potenziale diffusione del contagio – sia dovuta al fatto che molte imprese anche non essenziali, continuino a lavorare e a far andare i dipendenti al lavoro.

Sia nelle strozzature del trasporto (vedi metropolitane o treni locali) sia nei luoghi di lavoro, si creano così condizioni estremamente più pericolose per il contagio di quanto lo sia il solitario – e ormai demonizzato – runner che si fa una corsa per strada (ormai i parchi sono stati chiusi).

Ripetiamo alle autorità e alla Confindustria: volete arrivare rapidamente al coprifuoco ma assicurandovi che ci sia carne da macello da tenere in produzione? Dite esattamente le cose come stanno, almeno non prendeteci per il culo.

Riconsoliamoci con la sferzante ironia di Altan.


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