L’atro giorno il presidente Napolitano, infagottato nella sua tonaca
nera e blu, mentre riceveva una laurea in un’aula magna blindata dalle
forze dell’ordine (già questo avrebbe dovrebbe indurlo in vive e
vibranti riflessioni), rampognava gli Italiani a togliersi dalla testa
l’idea frivola di una politica senza i partiti. “L’unica soluzione – ha detto – è il rinnovamento dall’interno dei partiti stessi”.
A me le sue parole hanno ricordato quelle di Giancarlo Pajetta, ex deputato del PCI: “Le
dimissioni di Cicchitto provano che i partiti si possono riformare dal
loro interno. Non c’è bisogno di alcun terremoto politico”. Era il 22 maggio del 1981, ed erano state da pochi giorni rese pubbliche le liste della loggia massonica P2, al cui interno, con la tessera 2232, figurava Fabrizio Cicchitto, allora parlamentare del PSI. Ora, trent’anni dopo quelle parole, Cicchito è capogruppo alla Camera del Pdl.
E allora, dopo tutti questi anni trascorsi invano e dopo aver letto del furto dei 13 milioni dalle casse della Margherita,
viene da chiedersi quante altre umiliazioni ancora dovremo subire per
realizzare che i partiti non si convertiranno mai ai principi
dell’onestà e della legalità? E quand’è che basta?
Quando vi deciderete a farla finita, cari politicanti? Quanto ancora
dovremo sopportare la vostra attitudine alla corruzione e la
strafottenza con la quale ripetete in TV che non ne sapete mai niente?
La notizia dei 13 milioni sottratti da Lusi è l’ennesimo schiaffo che i
partiti danno al Paese. Ormai non ci sorprende più niente. Siamo rotti a tutto. Il vero abominio è che un referendum ha già abolito i finanziamenti pubblici ai partiti e loro l'hanno ribattezzati rimborsi elettorali.
Ogni partito che abbia ottenuto almeno l’1% dei voti – dunque anche
molti di quelli che non hanno avuto accesso al parlamento – ricevono ad
ogni tornata elettorale i rimborsi calcolati su cinque anni. E se poi la
legislatura dura meno, pazienza: intanto si sono intascati dieci euro
da ciascuno di voi, cui si aggiungeranno, sovrapponendosi, i dieci euro
della nuova legislatura. Altro che austerity, Monti poteva
cominciare da lì! E, dal momento che la quasi totalità (dall’80 al 99%)
delle casse dei partiti si riempie grazie ai rimborsi elettorali, è
evidente che alla base di ogni iniziativa che propongono, ogni cartello
che affiggono, ogni manifestazione che organizzano c'è un peccato originale che rende tutto intrinsecamente antidemocratico.
Poi c’è la questione dei bilanci: gli unici a controllarli sono gli
stessi rappresentanti dei partiti. Quindi accade che soldi rubati agli
Italiani scompaiano dapprima nelle casse dei partiti, e poi nelle tasche
dei politici che li sottraggono ai loro stessi partiti. Non c'è scampo!
Quand’è, allora, che si porrà fine a questa macchina infernale? E quale
diavolo di istanza di cambiamento pretendono di incarnare, i partiti
che Napolitano definisce a tal punto fondamentali che non esiste
democrazia senza di essi, se poi l’unica cosa a cui sono davvero
interessati è la salvaguardia dei loro privilegi illiberali e la
reiterazione di truffe e appropriazioni illecite?
E non serve, caro Bersani, che parli col dito alzato e la voce indignata all'invettiva di “Che nessuno si permetta di fare illazioni o di paragonarci a quegli altri…”,
se poi continui a dichiararti all'oscuro delle furbate perpetrate dai
tuoi compagni, specialmente se si tratta del capo della tua segreteria,
accusato di avere preso mazzette per vent’anni. Così come è difficile
credere che dalle casse della Margherita si siano volatilizzati 13
milioni di euro senza che nessuno dicesse bah. E se poi non ne sapevi realmente niente, allora dovresti andartene per la sola manifesta incompetenza gestionale.
13 milioni è una cifra che la maggior parte degli Italiani farebbe
fatica soltanto a immaginare. E voi andate davanti alle telecamere per
dire a un laureato che non trova lavoro (la disoccupazione giovanile ha
sfondato il 30%), a un imprenditore sul lastrico che prende psicofarmaci
o valuta l’idea di impiccarsi, a un impiegato statale che non arriva
alla fine del mese, ad un’operaia della Fiat o della Omsa in cassa
integrazione, che vi siete lasciati sfilare da sotto il naso una cifra
tale senza battere ciglio, ma che non avete soldi per migliorare le loro
vite? Voi offendete la dignità degli Italiani, oltreché la loro intelligenza!
Cos'altro deve succedere prima che voi vi rendiate conto della vostra
inadeguatezza, della responsabilità di aver fatto scempio di etica,
solidarietà e democrazia? Diteci come possiamo insegnare ai nostri
bambini a non rubare la merendina al loro compagno e a rispettare le
istituzioni scolastiche, se poi vengono bombardati da notizie di
rappresentati del popolo che organizzano società fittizie per portare
soldi all’estero. E diteci cos’altro deve succedere prima che avvertiate
anche voi il senso di nausea che provano gli Italiani nel sentire le
vostre giustificazioni incredibili e le vostre promesse ridicole. La
misura è colma, ed è bene che voi facciate l’unico atto di apprezzabile
onestà che vi resta: chiedere scusa e farvi da parte.
Siete sordi al rantolo e alle grida di un intero popolo, né più né meno
di un qualsiasi dittatore nordafricano. Perchè mai lodate le primavere
democratiche solo quando si verificano a migliaia di chilometri dai
vostri palazzi lussuosi?
Di fronte ai frantumi di questo Paese, che voi stessi avete ridotto in
macerie, cercate almeno di vergognarvi e di non pretendere che si affidi
a voi il compito di avviare la ricostruzione. C’è un limite a tutto, ed
è inutile e vile condannare la violenza e la rabbia senza se e senza
ma, se si gioca col fuoco e la si fomenta. Adesso basta.
Fonte.
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