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02/02/2012

Caos neve

Un treno Intercity bloccato all’uscita da Forlì, in direzione di Cesena, numerosi alberi abbattuti che bloccano la circolazione e oltre 50 centimetri di neve al suolo e 50 persone bloccate sulla E45 a causa dei camion slittati sul ghiaccio.

Le nevicate e il gelo che hanno colpito da ieri la parte alta dell’Emilia, e hanno paralizzato questa mattina Bologna, si stanno spostando in queste ore verso la Romagna provocando seri intoppi alla circolazione stradale e ferroviari

Il treno Intercity partito questa mattina dalla stazione di Bologna poco dopo le 13 e diretto  verso la costa adriatica, è fermo in mezzo a 50 centimetri di neve dopo circa 100 chilometri di tragitto, in aperta campagna nella provincia di Cesena.

I passeggeri rimasti intrappolati sulle carrozze sono,  secondo la Protezione Civile, circa 600; mentre secondo la testimonianza di una passeggera, Nicoletta Polliotto, in diretta pochi minuti fa sul Tg La7 di Enrico Mentana, le persone sono praticamente il doppio.

“Siamo bloccati in mezzo al ghiaccio dalle 14.40. Sono sei ore che non abbiamo riscaldamento, cibo, o qualche bevanda calda”, spiega la Polliotto dal suo telefonino, “Il capotreno è stato molto cortese, ma ci hanno detto troppe cose, tutte smentite. E già la terza volta che ci dicono che arriverà un locomotore a sostituire quello guasto, ma siamo ancora qui”.

“Per fortuna non ci sono malati a bordo, ma la situazione è insostenibile. Il treno era stracolmo e ci stiamo alternando nei posti a sedere. All’interno del treno c’è ancora luce, ma fuori è tutto completamente buio – chiosa la testimone – A questo punto stiamo aspettando i bus che ci dovrebbero venire a prendere. Ma siamo oltre mille persone e non seicento come dicono le autorità. I bus potrebbero non bastare”.

La drammatica situazione che si sta verificando nella campagna cesenate si sta ripetendo in forma minore, ma pur sempre critica, sulle strade appenniniche della Romagna. Molti alberi si sono abbattuti dal forte peso provocato dalla neve caduta, rendendo impossibile la percorrenza di molte strade. Fatto ulteriormente aggravato dai molti camion circolanti nonostante l’obbligo imposto dalle autorità di non viaggiare: “Gli alberi abbattutisi – spiega il direttore della Protezione civile Emilia Romagna Demetrio Egidi – stanno bloccando la viabilità. Ci sono problemi anche sulla E45 dove molti tir hanno violato il divieto di circolazione e ora sono di traverso sulla carreggiata”.

“Nell’incolonnamento – prosegue Egidi – ci sono anche 2 ambulanze e una cinquantina di persone bloccate, ma da circa 45 minuti sono stati tutti raggiunti da 3 squadre di volontari”.

Frazioni collinari isolate, E45 chiusa con i Tir di traverso e con gli automobilisti che aspettano bevande calde dalla Protezione Civile, scuole chiuse, centralini del 118 e dei Vigili del fuoco bollenti, squadre di soccorso e mezzi costretti al super lavoro per liberare in primis gli accessi agli ospedali.

È la Romagna comunque l’area della regione più colpita dal gelo siberiano che oggi si è abbattuto anche sull’Italia. “Le maggiori criticità le abbiamo a Forlì, dove sono caduti 60 centimetri di neve, molti alberi sono caduti e la viabilità è molto difficoltosa. La via Emilia è bloccata in diversi punti per la caduta di alberi sulla strada”, fa sapere in queste ore il numero uno della Protezione civile regionale, Demetrio Egidi, i cui volontari hanno raggiunto una cinquantina di persone ferme sulla E45 per prestare assistenza nei pressi di Mercato Saraceno.

Al problema neve si sta già affiancando quello del ghiaccio, con gli esperti che ritengono che il peggio dovrà ancora arrivare. Il sindaco di Forlì, Roberto Balzani, riporta che “le avverse condizioni meteorologiche, davvero eccezionali, hanno spinto la Protezione Civile a chiedere in Regione la dichiarazione dello stato di emergenza. Ciò significa che, in tutti i Comuni e in tutte le amministrazioni, il personale preposto a questi interventi deve essere operativo 24 ore su 24”. Balzani invita tutti ad “armarsi di pazienza e di buona volontà” e sulla chiusura delle scuole conferma: “Il 3 febbraio gli istituti resteranno chiusi, il 4 è festa patronale. I ragazzi torneranno a scuola lunedì”. Stamane attorno alle 7.30, però, in una nota su Facebook il sindaco aveva parlato di “strade transitabili” e di condizioni “non tali da assumere decisioni radicali” sulla chiusura delle scuole, guadagnandosi l’assalto via web dei propri concittadini ma anche gli attacchi di Pdl e Lega Nord, che gli hanno chiesto le dimissioni.

A Cesena il collega Paolo Lucchi ha chiesto lo stato di emergenza appena è emerso un quadro a dir poco critico: “Le difficoltà della circolazione si ripercuotono sull’attività dei mezzi spartineve, fortemente rallentati”. In città e dintorni sono al lavoro da ieri sera tutti i 60 mezzi spartineve disponibili, ma vengono segnalati grossi problemi in collina dove restano isolate alcune frazioni, come Formignano, Casalbono, San Mamante, Tessello. Tra le aree collinari cesenati ci sono cumuli di neve che arrivano fino ad 80 centimetri di altezza. “In quelle zone- tira le somme Lucchi- anche gli spazzaneve non sono sufficienti e ci siamo attivati per far giungere mezzi ancor più pesanti per liberare alcune zone isolate”. A Verghereto, poi, i Carabinieri hanno soccorso diverse famiglie trasferendole in aree maggiormente abitate e sicure. Sul fronte viabilità, la situazione più problematica si presenta sulla strada provinciale 138 della Valle del Savio, su cui viene deviato l’intenso traffico della E45, che è stata chiusa in entrambe le direzioni in tutto il tratto montano provinciale, da Cesena Sud. “Lungo la Sp 138 si rilevano vari incolonnamenti e rallentamenti molto intensi, mentre ancora una volta la Provincia si trova a dover supplire, senza le necessarie risorse, alle difficoltà che sorgono lungo la strada statale E 45”, ha lamentato la Provincia di Forlì-Cesena.

Nel Riminese l’ondata di maltempo ha portato la neve prima in Valmarecchia, con precipitazioni senza sosta dalla notte di mercoledì e fino al mezzo metro, poi in pianura e in Valconca. Tutti gli uomini della Protezione Civile e della Provincia sono impegnati nel far fronte alle urgenze. Anche qui la Prefettura con un’ordinanza ad hoc ha vietato il transito dei mezzi pesanti oltre le 7,5 tonnellate in autostrada e nelle strade extraurbane. Potendo contare sulla chiusura delle 74 scuole riminesi, chiuse con “un’ordinanza contingibile e urgente” del sindaco Andrea Gnassi concertata con gli altri colleghi della Romagna (Ravenna, Forlì, Cesena), le squadre di soccorso si concentrano sugli accessi agli edifici pubblici e nei percorsi pedonali, sottopassi e centro storico. L’amministrazione ha predisposto un numero verde ad hoc (800912236), che si affianca a quello della centrale operativa della Polizia municipale (0541 22666), per segnalare le persone senza tetto o in grave difficoltà. A questi ultimi, in particolare, un’albergatrice locale ha reso disponibili 33 camere.

Salendo a Ravenna, il sindaco Fabrizio Matteucci si è beccato a sua volta le frecciate dell’opposizione per la gestione delle emergenze. In città e in provincia le strade sono quasi tutte bloccate, chiusa la Ravegnana e in tilt anche la Romea. “Le scuole di ogni ordine e grado resteranno sicuramente chiuse giovedì. Valuteremo poi le condizioni metereologiche ed eventuali chiusure anche nei giorni successivi”, ha detto Matteucci.

Fonte.

Se non è la pioggia, è la neve, e se non è la neve c'è sicuramente qualcos'altro a mettere immediatamente in ginocchio la capacità organizzativa e di reazione d'un Paese costantemente impreparato a qualsiasi situazione.
Altro che terzo mondo!

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