Negli ultimi due mesi l’India ha comprato 126 caccia d’assalto Rafale
dalla Francia, preso possesso di un sottomarino a propulsione nucleare
dai russi e lanciato il progetto di costruzione della sua prima
portaerei. Un ammodernamento militare mirato a ‘rispondere’
all’espansionismo cinese.
Le
tensioni tra i due Paesi datano alla guerra di confine del 1962, e
Nuova Delhi ha da allora guardato con preoccupazione crescente
l’aggiornamento tecnologico e bellico di Pechino, finalizzato
all’estensione della sua influenza nell’Oceano Indiano. La Cina ha
finanziato lo sviluppo di scali commerciali in Pakistan, Sri Lanka,
Bangladesh e Myanmar, circondando virtualmente l’India. Quest’ultima si è
lanciata in una corsa al riarmo per controbilanciare le incursioni
cinesi in una regione storicamente dominata da Nuova Delhi. Sono state
create apposite divisioni di fanteria negli Stati montagnosi del
Nord-Est (le truppe indiane nell’area ammontano a 36mila uomini) ed è
stata progettata una forza di reazione rapida per contrastare eventuali
‘provocazioni’ da parte cinese. Gli analisti escludono categoricamente
la possibilità di un conflitto tra le due potenze, ma l’Himalaya è terra
contesa, e i confini non sono stati definiti stabilmente dopo 15 anni
di negoziati.
Per molti osservatori, controllare le mosse di
Pechino sta acquistendo una prevalenza analoga a quella adottata da
Nuova Delhi nei confronti del suo rivale storico, il Pakistan. Al costo
di un impegno economico e militare colossale. La competizione richiede
un ammodernamento dell’arsenale bellico che comprenda caccia, fregate,
elicotteri, sistemi d’arma: un impegno che ha fatto dell’India il primo
importatore di armi al mondo. Secondo i dati del Sipri (lo Stockholm
International Peace Research Institute), il nove percento di tutti gli
acquisti di armi nel mondo nel 2010 sono stati effettuati dall’India.
L’ultimo, i 126 Dassault Rafale francesi, comprati per 11 miliardi di
dollari. Costi che raddoppieranno tenendo conto degli armamenti, dei
trasferimenti di tecnologia, di manutenzione, garanzie e costi vari. E
dalla scorsa settimana l’India è entrata nell’esclusiva élite dei Paesi
con sommergibili nucleari, insieme a Russia, Usa, Francia, Gran Bretagna
e Cina. Il sottomarino russo rinominato Chakra-II è passato nelle mani
di comandanti indiani nel porto di Vladivostok. Un leasing decennale al
costo di un miliardo di dollari.
Quest’anno, la più grande
democrazia del mondo si doterà di una portaerei sovietica ristrutturata.
In aggiunta a questa, verrà dato l’avvio alla costruzione di sei
sottomarini ‘Scorpene’ su licenza francese, conclusione di un accordo
del valore di cinque miliardi di dollari. I mezzi subacquei entreranno
in funzione nel 2015. Nelle prossime esercitazioni navali, l’India ha
invitato 14 Paesi asiatici. Cina e Pakistan sono esclusi.
L’alleanza
strategica col Vietnam e la politica verso Est del Primo ministro
Manmohan Singh si sono concretizzate in frequenti visite in Corea del
Sud, Giappone, Indonesia, Malesia e Thailandia, che hanno portato a
importanti accordi commerciali ed economici. Il Myanmar è terra di
battaglia, dove la contesa tra Pechino e Nuova Delhi è per le ingenti
risorse energetiche.
La competizione economica tra i due Paesi
rimane aperta. Ma non sarà facile rivaleggiare con la corsa agli
armamenti della Cina, il cui budget militare rimane secondo solo a
quello degli Stati Uniti.
Fonte.
Fa sempre piacere verificare che in ogni angolo del globo si mandano in vacca i miliardi per comprare armi del cazzo.
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