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11/02/2012

Le tre bombe finanziarie che minacciano seriamente l'Europa

Qualche giorno fa scrivevamo che il calo dello spread, e quindi in prospettiva del debito pubblico,  era dovuto a una politica di finanziamento alle banche da parte della Bce, per almeno tutto il 2012.
Si è quindi disinnescata una bomba finanziaria, quella dovuta alla crisi di liquidità delle banche, che a fine 2011 incombeva sull'Europa. Una crisi di liquidità che avrebbe potuto collassare l'intero sistema finanziario europeo. Siccome scarseggiano le politiche atte a contrastare questi continenti fatti di tossicità monetaria, che possono sinistrare interi paesi, è utile comprendere quante bombe finanziarie devono essere disinnescate dopo la prima.
Secondo Wolfgang Münchau ce ne sono almeno tre. Münchau non è un analista qualsiasi. E' columnist del Financial Times, fondatore del Financial Times tedesco e cofondatore di www.eurointelligence.com un importante sito di analisi finanziaria ed economica della crisi dell'euro. Ma, al di là dei titoli, Münchau all'indomani delle misure prese dall'Ue sulla Grecia nel 2010 proprio dalle colonne del Financial Times scrisse apertamente che si trattava di politiche che avrebbero portato il paese ellenico in una spirale fatta di recessione e tagli. Spirale che sarebbe potuta essere anche fatale per l'Europa. Questo quando nella stampa italiana non raramente si trovano lodi al comportamento Ue-Bce come "stimolo" per le mitiche "riforme" per i paesi mediterranei.
Münchau, stavolta dalle colonne dello Spiegel, indica le tre bombe finanziarie successive a quella della crisi di liquidità. Tutte e tre, secondo l'analista che oggi vive a Bruxelles, potenzialmente più pericolose e devastanti, e più difficili da disinnescare, di quella formatasi con la crisi di liquidità delle banche europee.
a) La prima, secondo Münchau, è ancora quella greca. A prescindere dai risultati delle trattative di questi giorni tra governo ellenico, Fmi e autorità europee.
Alla Grecia è stato dato un obiettivo 2020, raggiungere il 120 di debito rispetto al Pil, che secondo Münchau è irrealistico e frutto di una netta sottovalutazione delle performance dell'economia del paese ellenico. Il risultato è che tutti i creditori esteri della Grecia, comprese le autorità europee con i loro "aiuti", sono destinati a perdere quasi totalmente i loro crediti. Con conseguenze molto serie sul sistema finanziario, e poi economico, europeo. Secondo l'analista del Financial Times il problema è solo chiedersi quando accadrà tutto questo. Oppure se la Grecia esploderà da sola o assieme al Portogallo (che in silenzio sta raggiungendo la condizione greca. Segno che le politiche di "rigore" portano verso una direzione sola)
b) La seconda bomba finanziaria è rappresentata dalla depressione spagnola. Münchau parla di recessione di bilancio. Un concetto mutuato dalle analisi sulla crisi giapponese degli anni '90. La recessione di bilancio, definita particolarmente dura, avviene sia quando il settore privato che quello pubblico si avvicinano assieme al punto di non ritorno del debito. In Italia, ad esempio, l'indebitamento privato non è affatto ai livelli spagnoli. La Spagna ha due problemi: il primo è il rientro economico-finanziario dalla bolla immobiliare, impossibile con uno stato così indebitato, il secondo quello di rientare nei duri parametri di bilancio pensati dall'Unione Europea. Il rischio che corre il paese iberico , secondo Münchau, è quello di precipitare in una grande depressione. Proprio per entrare nei parametri del "rigore" economico-finanziario europeo, scatenando così fallimenti a catena nel settore privato e il collasso di quello economico. Le conseguenze per l'Europa, fa intuire l'analista di origine tedesca, sarebbero estremamente serie. Sostenendo che non siamo lontani da questa situazione.
c) La terza bomba che può esplodere in Europa è definita "la più pericolosa di tutte". Si tratta di quella costruita dalla differenza di performatività economica e finanziaria presente tra gli stati europei. Il sistema bancario europeo, sostiene Münchau, è strutturalmente inadatto a superare questo sistema di ineguaglianze. Basandosi su uno studio dell'Ifo di Monaco di Baviera, in collaborazione con la Bce, l'analista del Financial Times arriva a far capire che questa differenza di performatività tra paesi, entro il sistema economico-finanziario europeo,  può aumentare proprio con l'accelerazione delle "riforme". L'effetto per il sistema Europa potrebbe essere quello dell'aereo che esplode in volo per cedimento strutturale delle sue componenti.
Queste sono le bombe finanziarie che al momento si stagliano sull'orizzonte europeo. E dall'interno di dibattiti ufficiali non nella fantasia di qualche cassandra isolata che cerca di azzeccare l'analisi catastrofica per godere di qualche minuto di celebrità.

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