Il ministero della Difesa russo si è detto pronto a sostenere già dai prossimi giorni la richiesta dell'inviato Onu per la Siria Staffan De Mistura di 48 ore di tregua umanitaria ad Aleppo. Ad affermarlo è il generale Igor Konashenkov, portavoce delle forze armate russe impegnate in Siria. L'ipotesi è che durante la tregua gli aiuti umanitari seguano due percorsi: uno dalla città turca di Gaziantep, l'altro attraverso la via Est di Aleppo, ha aggiunto Konashenkov. La tregua di 48 ore potrebbe entrare in vigore già dalla prossima settimana.
L'Unione Europea, tramite l'Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza Mogherini, pretende "l'immediata interruzione" dei combattimenti, in modo che possano essere svolte le necessarie operazioni umanitarie. Non è dato sapere però se questa richiesta sia stata avanzata non solo alla Russia ma anche alle milizie dell'Isis e al Nusra che combattono ad Aleppo. Come è noto nella guerra sono almeno due i soggetti in campo che devono concordare e rispettare la tregua.
Intanto, anche oggi i bombardieri russi Sukhoi Su-34, sono partiti per azioni di combattimento in Siria non solo da basi aeree situate nel territorio della Russia ma anche dall'Iran colpendo obiettivi dell'Isis nella provincia di Deir el Zor. Secondo fonti militari russe e siriane nei bombardamenti sono stati distrutti cinque depositi di armi, munizioni e carburante delle milizie islamiste. Colpiti anche sei posti di comando, distrutte postazioni di artiglieria, blindati e nuclei di supporto tecnologico. I bombardamenti hanno provocato la morte di un numero imprecisato di guerriglieri. L'azione russa è stata coordinata con la copertura fornita ai cacciabombardieri dagli Su-30 e dagli Su-35 partiti dalla base siriana di Hmeymim.
Sul fronte diplomatico e geopolitico, va segnalato il fatto rilevante del presidente turco Recep Tayyip Erdogan che si appresta a intraprendere un viaggio di alto profilo a Teheran la prossima settimana. Una mossa valutata dai media arabi come il lancio ufficiale di una nuova ed inedita coalizione tra Turchia-Iran-Russia sulla Siria.
Recentemente c’era stata la visita del ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif in Turchia. "Erdogan era venuto in Iran la notte del colpo di stato e poi era tornato in Turchia dopo il suo fallimento, la visita del presidente turco a Teheran è estremamente importante per stabilire nuove relazioni tra Teheran e Ankara," commenta il quotidiano in lingua araba al-Hayat. Il giornale cita alcune fonti secondo cui nell’incontro trilaterale, tra funzionari iraniani, turchi e russi si discuterà dei modi per terminare la guerra in Siria, aggiungendo che una parte del viaggio di Erdogan a Teheran sarà focalizzata proprio su questo tema.
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