I reati sono in diminuzione, i crimini anche, eppure la realtà ci dice che in Italia siamo quelli che somigliano più di altri ad uno stato di polizia. Difficile da credere? No, al contrario.
Il decreto ministeriale del 4 settembre 2019 ha infatti previsto l’assunzione a tempo indeterminato di nuovi organici da inserire nelle forze dell’ordine del nostro paese. Ma oltre alle nuove assunzioni dovute al naturale turnover, si è andati ben oltre. Si prevede infatti l’assunzione complessiva di 11.192 unità (4.538 per l’Arma dei Carabinieri, 3.314 per la Polizia di Stato, 1.900 per la Guardia di Finanza, 1.440 per la Polizia Penitenziaria).
Eppure dal 2008 al 2018 i reati sono diminuiti: -39,8% gli omicidi; -33,3% le rapine; -8,5% i furti domestici, ma la “percezione” del 78% della popolazione è che la criminalità sia aumentata negli ultimi cinque anni.
È avvenuto invece l’esatto contrario. Di sicuro, piuttosto, è aumentata l’informazione condotta in modo criminale, con i Tg che ormai sembrano dedicarsi solo alla cronaca nera quando ogni giorno ci sarebbero almeno dieci notizie più importanti da dare e da far conoscere.
È una realtà talmente palese che anche osservatori non certo prevenuti si domandano se sia davvero giustificato un aumento delle forze di polizia oltre al naturale turnover.
In Italia fino al 2015 esistevano 5 principali forze dell’ordine a livello nazionale, caso unico nei paesi avanzati, ognuna dipendente da un ministero diverso: la Polizia di Stato dipende dal Ministero dell’Interno, i Carabinieri dal Ministero della Difesa, la Polizia Penitenziaria dal Ministero della Giustizia, la Guardia di Finanza dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Corpo Forestale dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Quest’ultimo però, con una decisione che ha suscitato molte perplessità, è stato incorporato nei Carabinieri.
Nel 2017 i quattro restanti corpi di polizia occupavano complessivamente circa 306 mila unità (contro le circa 312 mila del 2015, anno della riforma Madia), di cui 96.891 nella Polizia di Stato, 110.779 nei Carabinieri, 38.136 nella Polizia Penitenziaria e 60.069 nella Guardia di Finanza. In questo conteggio di uomini e donne in divisa, non sono state considerate però le Polizia municipali e provinciali (che dipendono dai Comuni e dalle Province sopravvissute a quello che doveva esserne lo scioglimento) e la Guardia costiera (quest’ultima alle dipendenze sia del Ministero della Difesa, sia del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti).
In compenso, anzi per sciagura, in Italia sono in servizio solo 28.820 Vigili del Fuoco (e ne servirebbero almeno 40mila).
Nel 2016 (ultimo dato per cui sono disponibili confronti internazionali) il rapporto tra personale delle forze dell’ordine e popolazione in Italia era il più alto tra gli Stati fondatori dell'UE. Se si allarga la sfera a tutti i paesi europei e non solo a quelli aderenti all’Unione Europea, su 35 Paesi considerati, l’Italia occupa l’ottava posizione, con 453 unità di polizia ogni 100mila abitanti contro una media europea di 355. La densità di divise procapite è più altra dell’Italia solo in Montenegro, Cipro, Grecia, Croazia, Malta, Macedonia, Lettonia. I principali Paesi europei paragonabili all’Italia presentano numero nettamente più bassi: il Regno Unito era a 211, la Francia a 320, la Spagna a 361 e la Germania a 297.
Tutto questo ha anche un peso notevole sulla spesa pubblica. Infatti la spesa per “servizi di polizia” era di circa 22,6 miliardi di euro nel 2017 (circa 1,3 punti percentuali di Pil), ben al di sopra della media europea (0,9 per cento del Pil). Tra i maggiori paesi europei, solo la Spagna presentava nel 2017 un valore di spesa simile all’Italia (1,2 per cento di Pil).
Insomma, viene da chiedersi, se i reati diminuiscono, a cosa servono tutti questi agenti, carabinieri, vigili urbani etc etc? Non è che servono a salvaguardare solo la tranquillità dei ricchi e dei potenti? Deve essere così, visto che due governi sono riusciti a varare tre ben decreti sicurezza in soli tre anni (uno Minniti e due Salvini).
È il liberismo che conforma una società come una caserma ma la chiama legalità, la loro.
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