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13/03/2024

Mondo in frantumi eredità della Cia

Esistono tre problemi fondamentali con la Cia: gli obiettivi, i metodi e la mancanza di responsabilità.

I suoi obiettivi operativi sono quelli che la Cia o il presidente definiscono essere nell’interesse Usa in un determinato momento, indipendentemente dal diritto internazionale o dalle leggi statunitensi. I suoi metodi sono segreti e doppi. L’assenza di responsabilità significa che la Cia e il presidente gestiscono la politica estera senza alcun controllo pubblico. Il Congresso è uno zerbino.

Come ha detto un recente direttore della Cia, Mike Pompeo, parlando del suo mandato: “Ero il direttore. Mentivamo, imbrogliavamo, rubavamo. Avevamo interi corsi di formazione. Tutto questo ti ricorda la gloria dell’esperimento americano”.

La Cia fu istituita nel 1947 come successore dell’Office of Strategic Services (Oss). L’Oss aveva svolto due ruoli distinti durante la Seconda guerra mondiale, l’intelligence e la sovversione. La Cia assunse entrambi i ruoli.

Da un lato, doveva fornire informazioni al governo. Dall’altro, sovvertire il “nemico”, cioè chiunque il presidente o la Cia definissero tale, utilizzando un’ampia gamma di misure: assassinii, colpi di Stato, inscenare disordini, armare gli insorti e altri mezzi.

Quest’ultimo ruolo si è rivelato devastante per la stabilità globale e lo Stato di diritto statunitense. Un ruolo che la Cia continua a perseguire anche oggi. In effetti, si tratta di un esercito segreto, capace di creare scompiglio nel mondo senza alcuna responsabilità.

Quando il presidente Dwight Eisenhower decise che l’astro nascente della politica africana, il democraticamente eletto Patrice Lumumba dello Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo), fosse il “nemico”, la Cia cospirò nel suo assassinio nel 1961 (...)

Nei suoi 77 anni di storia, la Cia è stata chiamata a rispondere pubblicamente solo una volta, nel 1975. Quell’anno, il senatore dell’idaho Frank Church guidò un’indagine del Senato che rivelò la scioccante furia della Cia in fatto di assassinii, colpi di Stato, destabilizzazione, sorveglianza, torture ed “esperimenti” medici stile Mengele.

La denuncia da parte del Comitato Church degli scioccanti illeciti Cia è stata recentemente raccontata in un superbo libro del reporter investigativo James Risen, The Last Honest Man: The CIA, the FBI, the Mafia, and the Kennedys-and One Senator’s Fight to Save Democracy.

(…) Si pensi se le operazioni canaglia della Cia fossero state consegnate alla storia in seguito ai crimini denunciati dal Comitato Church (…). Ma non è stato così. La Cia ha potuto ben ridere per ultima – o meglio, ha fatto piangere il mondo – mantenendo il ruolo preminente degli Usa nella politica estera, comprese le azioni di sovversione all’estero.

Dal 1975 ha condotto operazioni segrete a sostegno dei jihadisti islamici in Afghanistan, distruggendolo completamente e dando origine ad al Qaeda. Ha probabilmente condotto operazioni segrete nei Balcani contro la Serbia, nel Caucaso contro la Russia e in Asia centrale contro la Cina, tutte effettuate con l’impiego di jihadisti.

Negli anni 2010 ha condotto operazioni mortali per rovesciare la Siria di Bashir al-Assad, sempre con l’apporto di jihadisti islamici. Per almeno 20 anni è stata profondamente coinvolta nel fomentare la crescente catastrofe in Ucraina, compreso il violento rovesciamento del presidente Viktor Yanukovych nel febbraio 2014, che ha innescato la devastante guerra che ora sta travolgendo l’Ucraina.

Cosa sappiamo di queste operazioni? Solo le parti che gli informatori, alcuni intrepidi reporter investigativi, una manciata di coraggiosi studiosi e alcuni governi stranieri sono stati disposti o in grado di raccontarci, con potenziali testimoni consapevoli di andare incontro a gravi ritorsioni da parte del governo statunitense.

La responsabilità dello stesso governo americano è stata scarsa o nulla, così come la supervisione o la limitazione imposta dal Congresso. Al contrario, il governo ha aumentato l’ossessione per la segretezza, perseguendo azioni legali aggressive contro la divulgazione di informazioni classificate, anche quando, o soprattutto quando, tali informazioni descrivono le azioni illegali del governo stesso.

Di tanto in tanto, un ex funzionario statunitense ha vuotato il sacco, come quando Zbigniew Brzezinski ha rivelato di aver indotto Jimmy Carter a incaricare la Cia di addestrare i jihadisti islamici per destabilizzare il governo dell’Afghanistan, con l’obiettivo di indurre l’unione Sovietica a invadere quel Paese.

Nel caso della Siria, abbiamo appreso da alcuni articoli del New York Times nel 2016 e 2017 delle operazioni sovversive della Cia per destabilizzare la Siria e rovesciare Assad, come ordinato dal presidente Barack Obama.

Ecco il caso di un’operazione della Cia terribilmente sbagliata, in palese violazione del diritto internazionale, che ha portato a un decennio di caos, a un’escalation della guerra regionale, a centinaia di migliaia di morti e a milioni di sfollati, eppure non c’è stato un solo riconoscimento onesto di questo disastro da parte della Casa Bianca o del Congresso.

Nel caso dell’Ucraina, sappiamo che gli Usa hanno svolto un ruolo importante, e segreto, nel violento colpo di Stato che ha fatto cadere Yanukovych e che ha trascinato l’Ucraina in un decennio di spargimenti di sangue, ma a tutt’oggi non ne conosciamo i dettagli.

La Russia ha offerto al mondo una finestra sul colpo di Stato intercettando e poi pubblicando una telefonata tra Victoria Nuland, allora vicesegretario di Stato americano (ora sottosegretario di Stato) e l’ambasciatore americano in Ucraina Geoffrey Pyatt (ora vicesegretario di Stato), in cui si progettava il governo post-golpe.

Dopo il colpo di Stato, la Cia ha addestrato segretamente le forze operative speciali del regime post-golpe che gli Usa avevano contribuito a portare al potere. Il governo statunitense ha taciuto sulle operazioni segrete della Cia in Ucraina.

(…) Chiedere alla Cia di rendere conto all’opinione pubblica è ovviamente una strada in salita. I presidenti e il Congresso non ci provano nemmeno. I media tradizionali non indagano preferendo invece citare “alti funzionari anonimi” e l’insabbiamento ufficiale. I media mainstream sono pigri, subornati, timorosi per gli introiti pubblicitari del complesso militare-industriale, minacciati, ignoranti o tutte queste cose? Chi lo sa.

C’è un piccolo barlume di speranza. Nel 1975, la Cia era guidata da un riformatore. Oggi è guidata da William Burns, uno dei principali diplomatici americani di lungo corso. Burns conosce la verità sull’Ucraina, poiché è stato ambasciatore in Russia nel 2008 e ha informato Washington del grave errore di spingere verso l’allargamento della Nato all’Ucraina. Data la sua statura e i risultati diplomatici, forse potrebbe sostenere l’urgente necessità di rendere conto del proprio operato.

Gli effetti del continuo caos derivante dalle operazioni della Cia andate male è sbalorditiva. In Afghanistan, Haiti, Siria, Venezuela, Kosovo, Ucraina e via continuando, le morti inutili, l’instabilità e la distruzione scatenate dalle azioni di sovversione della Cia continuano ancora oggi.

I media tradizionali, le istituzioni accademiche e il Congresso dovrebbero indagare su queste operazioni al meglio delle loro possibilità e chiedere il rilascio di documenti per consentire che si metta in atto una responsabilità democratica.

L’anno prossimo ricorre il 50° anniversario delle audizioni del Comitato Church. A cinquant’anni di distanza, è urgente aprire le porte, rivelare la verità sul caos guidato dagli Usa e dare inizio a una nuova era in cui la politica estera americana diventi trasparente, responsabile, soggetta allo Stato di diritto sia interno che internazionale e diretta alla pace globale piuttosto che alla sovversione di presunti nemici.

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