E’ un benefico terremoto quello prodotto dai periti incaricati
dalla procura di Taranto per verificare se è Ilva la sorgente della
diossina che ha inquinato Taranto e le sue pecore.
Al
quesito “se i livelli di diossina e Pcb rinvenuti negli animali
abbattuti e se i livelli di diossina e Pcb accertati nei terreni
circostanti l’area industriale di Taranto siano riconducibili alle
emissioni di fumi e polveri dello stabilimento Ilva”, la risposta degli
esperti nominati dal Tribunale è affermativa.
La
situazione è così critica, alla luce di vari rilievi tecnici dei periti,
che il procuratore capo di Taranto, Franco Sebastio, ha scritto al
ministro dell’ambiente Corrado Clini, al governatore di Puglia Nichi
Vendola, al sindaco Ippazio Stefàno e al presidente della Provincia
ionica Gianni Florido per sapere ”quali saranno i provvedimenti da
adottare per risolvere la situazione ambientale”.
I
periti sono riusciti a trovareto la cosiddetta “impronta digitale”
della diossina. Era il passaggio chiave per individuare il principale
responsabile di questo tipo di inquinamento cancerogeno che preoccupa
un’intera comunità. La diossina infatti lascia una impronta particolare
che consente di risalire all’inquinatore. Ogni fonte di inquinamento ha
quindi la sua impronta, frutto di un “mix” di vari tipi di diossine e
furani. L’impronta delle diossine e furani viene rappresentata con un
grafico che assomiglia alle canne di un organo. I periti hanno
riscontrato notevoli similitudini tra l’”impronta digitale” delle
diossine e dei furani delle deposizioni al suolo e l’”impronta digitale”
delle diossine e dei furani delle “polveri degli elettrofiltri” del
camino E312 dell’Ilva di Taranto.
La storia di
questa inchiesta comincia il 27 febbraio 2008 quando PeaceLink presenta
alla Procura della Repubblica un esposto per inquinamento da diossina,
dopo aver fatto analizzare un pezzo di formaggio che superava di 3 volte
i limiti di legge (http://www.tarantosociale. org/tarantosociale/a/25341. html).
Per approfondimenti http://www.tarantosociale.org/ tarantosociale/a/35468.html
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