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17/12/2016

“Roma-Milano. La gestione affaristica contro il territorio e i cittadini”

Da Radio Città Aperta

Metropoli in profonda crisi, sindaci indagati o dimezzati... Ne parliamo con Guido Lutrario, dell'Unione Sindacale di Base di Roma. Ciao Guido buongiorno.


Ciao, buongiorno a tutti...

Cominciamo da Roma per una questione cronologica, perché è più recente l'arresto di Raffaele Marra. Questa mattina i carabinieri hanno arrestato quello che è il braccio destro di Virginia Raggi. Un nome che è sulla bocca di tutti ormai da mesi proprio perché personaggio decisamente “poco limpido”. C'era da aspettarselo, era nell'aria... Come è possibile che si sia arrivati a questo punto, quando gran parte degli osservatori e anche degli stessi membri del Movimento 5 Stelle segnalavano rispetto a Marra una “criticità”?

Noi l'abbiamo chiesto pubblicamente, alla sindaca Raggi, di disfarsi di questo personaggio, ma abbiamo anche capito, nell'arco di questi mesi, che la relazione stretta con Marra evidentemente rappresentava un gruppo che ha gestito l'amministrazione comunale in questi mesi. Noi abbiamo chiesto che venisse rimosso, che non svolgesse funzioni di responsabilità, che non gli venissero affidati incarichi rilevanti come quello di direttore del personale. Lui veniva già da un'esperienza alla regione Lazio, con la giunta Polverini; ed era stato contestato proprio nel ruolo di direttore del personale... Noi ci siamo chiesti: ma perché i dipendenti capitolini, che già sono martoriati da tutta la vicenda del salario accessorio, del non rinnovato contratto, ecc. devono subire questo personaggio che non ci piace, anche perché viene da una storia politica che non avrebbe niente, in teoria, a che fare con il Movimento 5 Stelle? Viene dall'amministrazione di destra della Polverini, dall'amministrazione Alemanno, è un personaggio con un curriculum che non ha niente a che fare con il Movimento 5 Stelle e che quindi non aveva le carte in regola per realizzare il programma con il quale il Movimento 5 Stelle ha vinto le elezioni comunali di Roma. In realtà questo personaggio è stato tenuto in ruoli di grande responsabilità a dispetto di tutti; perché la richiesta non è venuta solo dall'Unione Sindacale di Base, è venuta anche all'interno stesso del Movimento 5 Stelle. Ma la sindaca Raggi ha resistito e ha voluto mantenere questa relazione, che ovviamente per noi ha rappresentato un dato preoccupante. Perché, evidentemente, non si poteva disfare di un personaggio chiave. Oggi noi diciamo chiaramente alla sindaca: ora c'è la possibilità di una svolta, torniamo al programma. Ci siamo liberati di un personaggio discutibile, che sicuramente non aveva nessuna intenzione di mettere in pratica il programma, c'è nell'amministrazione comunale di Roma un insieme di dirigenti che esprimono una posizione di destra, che stanno conducendo una vera e propria guerra contro i poveri nella nostra città. Avviene sul tema delle abitazioni, sulle mancate revoche dei piani di zona, che sono una evidente truffa ai danni di decine di migliaia di cittadini romani e su cui l'amministrazione aveva preso degli impegni che finora non sono stati, purtroppo, rispettati. Ci sono vicende legate alla gestione dei servizi, alle aziende partecipate... c'è un intreccio tra affari e funzionari dell'amministrazione pubblica. Finché una giunta non avrà la forza e il coraggio di liberarsi di questo mondo dell'amministrazione che condiziona la vita della città, la stessa possibilità di governare in modo trasparente e vicino ai cittadini la città, il rinnovamento non sarà possibile. Questo lo avevamo chiesto a chiare lettere. Peraltro, è abbastanza sintomatico che per l'assemblea che noi avevamo organizzato il 4 ottobre, in Campidoglio, ci venne negata la sala della Protomoteca proprio da un signore che stanotte è stato assicurato alla giustizia... Anche se non abbiamo mai augurato il carcere a nessuno, però diciamo “ma guarda un po', proprio il sig. Marra che voleva impedire ai lavoratori e ai cittadini romani di riunirsi in assemblea in Campidoglio per chiedere cosa? Il rispetto del programma su cui l'amministrazione Raggi è andata al governo della città”. Noi speriamo che ci sia un cambio di passo, che questo sia l'opportunità per invertire una tendenza che non ci piace, per ripristinare l'agenda che sta scritta nel programma elettorale del Movimento 5 Stelle e che noi vorremmo vedere realizzata negli interessi di tutti quelli che hanno sperato in un rinnovamento vero.

Ma tu credi davvero che...

...è un'opportunità, speriamo che la giunta la sappia cogliere.

Tu credi che ci sia questa volontà, cioè la volontà di voltare pagina, mettere un punto e ripartire – come dicevi poco fa – dal programma? Ti chiedo questo perché non si tratta di un personaggio che un po' a sorpresa viene scoperto essere coinvolto in vicende poco chiare. Parliamo di un personaggio sulla bocca di tutti ormai da mesi, molto vicino a tutto il giro dell'amministrazione Alemanno, insieme a Panzironi, quindi anche Mafia capitale, già ai tempi del Ministero delle Politiche agricole. Insomma, è un personaggio che dal 2006 caratterizza in maniera non trasparente la politica italiana e, in particolare, quella romana. Quindi che venga scelto un personaggio così fa venire qualche dubbio sulla reale volontà di un cambio di passo, del cambio di passo a cui facevi riferimento tu...

Finora questa volontà non si è manifestata, c'è poco da fare. Noi quello che speriamo è che adesso, di fronte a fatti evidenti... Peraltro non abbiamo parlato dell'altro soggetto che è stato arrestato. Fa parte di una storia che è quella dei costruttori e del condizionamento che i costruttori hanno sempre esercitato sulla vita della città, sul futuro, sul suo sviluppo, sulle sue dinamiche urbanistiche...

Parliamo – scusami se ti interrompo – di Sergio Scarpellini, costruttore e immobiliarista romano?
Sì, di Scarpellini. Una delle tante famiglie di costruttori che a Roma – sempre gli stessi nomi dell'arco di 30-40 anni – hanno condizionato pesantemente la vita della città; in particolare sul tema abitativo, che resta uno dei drammi irrisolti di questa città e su cui, purtroppo, questa amministrazione sta semplicemente ripercorrendo quello che hanno o non hanno fatto le precedenti amministrazioni. Io dico che c'è una opportunità, cioè che di fronte a questo dato di fatto non c'è solo la sindaca che “deve intervenire per cambiare il ruolo o ridimensionare le funzioni di un direttore, di un amministratore, di un funzionario”. C'è un dato di fatto. C'è la magistratura che interviene e c'è un personaggio che viene tolto di mezzo. E' una opportunità. Adesso la giunta è di fronte ad un bivio e speriamo che imbocchi la strada giusta, che, ripeto, è quella del programma. Lo vuole fare o non lo vuole fare? E' chiaro che l'alternativa è andare a casa. Non è che ci siano molte altre strade, perché una amministrazione che si presenta ai cittadini nel segno del rinnovamento e che poi non agisce in questo senso, che conserva funzionari compromessi con le passate stagioni, che non mette in pratica il programma di cambiamento sociale atteso soprattutto dalla grande periferia della città... Beh, è una amministrazione che poi non ha un grande futuro davanti.
Io voglio sottolineare anche un fatto, sotto gli occhi di tutti. Mentre il sindaco di Milano si autosospende per la vicenda dell'Expo, passano praticamente pochi minuti e arriva un provvedimento forse tenuto nel cassetto e tirato fuori nel momento opportuno. Bisognava pareggiare quello che succedeva a Milano con la situazione di Roma. Questo fa parte di un sistema che, nel complesso, viene screditato ogni giorno di più. Io penso che anche per il Movimento 5 Stelle ci sia adesso un po' una necessità ultimativa: o questa amministrazione – questa sindaca romana su cui sono puntati gli occhi di tutto il paese, su cui è cominciata dal giorno stesso del suo inserimento un'attività anche di boicottaggio mediatico – cioè, questa amministrazione è stata immediatamente attaccata in tutte le forme e con motivazioni non sempre solide... Ma il Movimento 5 Stelle, al centro di questo attacco, ha difeso l'amministrazione, ma l'ha anche in qualche modo sollecitata a comportamenti diversi, a partire dalle nomine. Sono problemi che dovranno gestire loro, ovviamente, però mi pare che sono di fronte ad una necessità di prendere decisioni importanti e noi speriamo che queste decisioni vadano nella direzione – ripeto – di porre mano al programma. Noi abbiamo assistito quest'estate, come tanti romani, al balletto delle nomine; e abbiamo formulato una domanda semplice semplice. Questo cambio di assessori, questi rimbalzi, queste sostituzioni... sono legate a una volontà dei singoli soggetti di rispettare il programma o rispondono ad altre logiche? Purtroppo questa domanda non ha trovato risposte, specie sul programma – che è la cosa che a noi interessa di più, per esempio la salvaguarda del carattere pubblico delle aziende partecipate, la reinternalizzazione di molti servizi, ecc... Oggi leggo che la sindaca parla di razionalizzazione delle aziende partecipate. E' un termine equivoco, perché in questi anni razionalizzazione ha sempre significato riduzione del personale...

Esatto. In questi anni è stato chiarissimo, purtroppo, come termine...

Giustamente. Però lo si usa oggi in modo equivoco nei confronti degli ascoltatori, dei cittadini, dell'elettorato. Razionalizzare... Qui non si razionalizza niente, si taglia. Noi avevamo ascoltato invece altri progetti, per esempio la reinternalizzazione di molti servizi che certamente è anche utile ad evitare sprechi, perché sappiamo che reinternalizzare molte attività corrisponde anche ad una riduzione di costi. Per esempio viene abbattuto in automatico il profitto per quelle aziende private che sono esattamente le gestrici del servizio esternalizzato. Ma di questo però non c'è finora alcun segnale. Noi non abbiamo ravvisato nulla in questo senso; né nella gestione rifiuti, né nella gestione dei servizi collegati al trasporto pubblico... Su Acea erano stati lanciati dei segnali, ma poi sono scomparsi... E poi sulle politiche abitative, che riteniamo la cosa più grave, perché proprio su quel terreno erano stati lanciati segnali più incoraggianti; ma purtroppo molto è andato per il momento deluso. C'è ancora tempo, ovviamente, per affrontare le questioni... Ma si tratta di salvare il patrimonio pubblico, di allargare questo patrimonio, perché c'è una fetta di povertà nella nostra città in crescita esponenziale. Ma non si interviene su questo. C'è invece una sorta di istigazione ad una guerra tra poveri. La vicenda di San Basilio è abbastanza evidente. Non la voglio fare troppo lunga. Io penso che ci sia una possibilità oggi e che questa possibilità l'amministrazione la deve cogliere. Se non la coglie, a questo punto, evidentemente, non c'è nessuna volontà di andare nella direzione giusta.

E staremo a vedere. Senti, ci siamo un po' allungati ma non posso non chiederti una battuta anche su Milano. Già hai fatto un piccolo riferimento alla necessità di “pareggiare” un'inchiesta che coinvolge il Pd a Milano con qualcos'altro che coinvolga in questo caso i 5Stelle a Roma. Ed è già una prima chiave di lettura. Sala viene indagato per concorso in falso ideologico, sul più importante appalto economico di Expo... Senza entrare nel merito, trovo che uno spunto interessante di riflessione sia proprio la questione delle grandi opere che ciclicamente ritorna in Italia. Ed Expo ci è sempre stato proposto come l'esempio per cui le grandi opere vanno fatte. “Vedete, Expo è stato un successo, tutto è andato benissimo”... Ora piano piano comincia ad emergere che Expo forse non è stato così un successo e che anche lì qualcosa di strano è accaduto...

Sì. Sulla vicenda Expo c'è stata una contro inchiesta dei movimenti proprio su tutta la vicenda degli appalti, di come si andava ad utilizzare quell’enorme spazio su cui poi è stata realizzata la struttura dell'esposizione universale. Io ricordo, un po' a grandi linee, quella vicenda, ma su questo i movimenti avevano parlato chiaro... C'era stata una enorme speculazione, erano stati gonfiati i costi alla grande e questa è la solita storia dei grandi eventi nel nostro paese. Sono occasioni per avvicinare grandi investitori privati i quali, però, arrivano con l'obiettivo di saccheggiare il territorio, depredarlo, utilizzarlo, spremerlo al massimo e poi ritirarsi senza che sul territorio resti niente, se non il disastro e un intervento a tempo determinato. Chiusa la vicenda si chiudono anche le opportunità che ci sono state, il lavoro a tempo parziale... E poi – diamine – Expo è stato anche il laboratorio del lavoro gratuito nel nostro paese...

...dello sfruttamento intensivo...

Si sono inventati anche le nuove forme di sfruttamento che ormai, purtroppo, sono diffuse anche nel resto del paese. E' stato un po' un esperimento pilota. La vicenda dei grandi eventi, indubbiamente, è questo. “Intervengo per far venire investitori dall'estero”, che però vengono con questa logica di rapina, e l'amministratore sta esattamente al centro di questo processo. Attira e stabilisce relazioni con investitori, ma non si preoccupa del futuro del proprio territorio. E' sempre un investimento a tempo determinato, però l'amministratore – che può essere il sindaco, il direttore di una società costituita ad hoc per la gestione degli appalti, un assessore di volta in volta diverso – svolge questa funzione di cerniera, per cui il capitale privato è determinante nello stabilire gli obiettivi, le modalità di gestione, a cosa deve servire, quanto tempo deve durare l'investimento, quando finisce l'utilizzo di quel finanziamento... E questa è la logica perversa con cui stanno devastando il territorio prendendoci in giro e facendoci credere che arrivano i soldi per lo sviluppo; ma questo sviluppo in realtà non arriva mai. Che poi in questa vicenda la classe attualmente al governo ci sia dentro fino al collo... questo è talmente evidente, ci siamo talmente abituati, che quasi non fa più notizia. La notizia è invece che il sindaco – l'unico di cui hanno potuto fregiarsi nella passata tornata elettorale delle amministrative – fa parte dello stesso sistema. Che poi lui in particolare sia implicato fino in fondo, o non lo sia, francamente non ritengo sia neanche molto importante. Il meccanismo è sempre lo stesso. C'è una gestione affaristica in cui l'interesse del territorio e dei cittadini non è nemmeno contemplato.

E non va, e non può sicuramente andare bene in questo modo. Grazie Guido per essere stato con noi.

Ciao, grazie a voi.

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