Abbiamo davanti 20 anni - "come sapete" - di sacrifici. Il governo Monti
dice no alla candidatura di Roma per le Olimpiadi 2020. Il che,
francamente, non fa una piega: sono ancora aperte le ferite per le spese
folli e inutili degli ultimi Mondiali di nuoto e a dire il vero sono
ancora aperte quelle dei Mondiali di calcio di Italia 90. Ridicolo
spendere per un baraccone come quello di Roma 2020. Ma la cosa da
mettere a fuoco è un'altra. Abbiamo davanti un periodo lunghissimo di
ristrettezze e sacrifici.
Queste le parole di Monti. Naturalmente non ce ne importa nulla di
commentare il no alle Olimpiadi di Roma quanto di capire il vero punto
del giorno. E del futuro.
Dunque 20 anni di sacrifici.
Intanto, non lo sapevamo affatto,
come invece sembra voler far percepire il premier. O meglio, ancora la
cosa non era stata esplicitata, anche se almeno su questo giornale ce lo
siamo detti spesso. Invece adesso è ufficiale, se anche il "professore"
ha parlato così chiaro.
Ma il punto è che le parole di Monti, sebbene a nostro avviso vadano
considerate per "difetto" sulla durata del purgatorio, sono una vera e
propria bomba. Perché comunque esplicitano una data, una ipotesi di
"fine pena". Sulla quale, come tutti i condannati dopo aver ascoltato la
sentenza, vale la pena di ragionare.
Voi quanti anni avrete, tra vent'anni? Siete disposti a vivere vent'anni
d'inferno e a ritrovarvi tanto avanti negli anni (già anziani?) il
giorno in cui - e sono solo previsioni - si potrà tornare, secondo
Monti, semplicemente ai livelli ante-crisi in cui peraltro non è che si
stava poi così bene?
Insomma questo è quanto. Ce ne è abbastanza per una rivoluzione, se solo
gli italiani capissero cosa significa. Se solo avessero ancora sangue
nelle vene.
Ma senza andare troppo in là, ce ne è abbastanza per fermare ogni tipo
di investimento, personale o aziendale, per bloccare immediatamente ogni
spesa, ogni rata, ogni cosa: per vent'anni, nisba, niente da fare.
Nessuna ripresa, nessun miglioramento rispetto ad adesso. Anzi, semmai
andrà peggio, proprio per il processo dell'effetto domino innescato
dalle misure appena prese e da quelle che presumibilmente saranno prese a
breve. Altro che sciopero della Fiom, altro che Camusso e compagnia
cianciando.
Fonte.
Erano proprio essenziali i tecnici per propinarci delle ricette così incoraggianti.
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