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10/07/2013

"Spazzatura", il debito italiano raso al suolo

Già finita la "tranquillità" assicurata al debito italiano dalle mosse della Bce e dai "sacrifici" imposti dalla Troika tramite i governi. Standard&Poor's taglia il rating a "tripla B", a un passo dal "junk".


L'agenzia S&P ha tagliato il rating di lungo termine dell'Italia a BBB da BBB+ con outlook negativo. Il declassamento non è ampio, ma sono le previsioni negative a preoccupare maggiormente. La decisione è conseguente alle attese per un «peggioramento delle prospettive economiche» del Paese, visto che dopo «10 anni in cui la crescita reale si è aggirata in media a un -0,04%». Secondo l'agenzia, «la lenta crescita deriva in gran parte dalla rigidità del mercato del lavoro e di quello produttivo italiano». E qui la menzogna è palese e la disinformazione totale: non c'è infatti in Europa - tranne forse in Grecia - un mercato del lavoro meno "flessibile" di quello italiano.

Il dato principale, non a caso, non è questo. L'agenzia ha infatti tagliato le stime sul Pil per quest'anno a -1,9%, molto più basso del -1,4% calcolato a marzo. Soltanto oggi il Fondo monetario internazionale (Fmi) aveva rilasciato una sua stima pressoché simile: -1,8%. Il Pil pro capite scende quindi nel 2013 a 25mila euro, meno di quanto registrato nel 2007.

Le conseguenze sul debito pubblico - che nonostante i tagli drastici tende a salire leggermente - sono terribili. La previsione è infatti che si attesti al 129% del Pil entro la fine dell'anno. E' una conferma dell'idiozia dell'"austerità espansiva", quella teoria per picchiatelli che predica i tagli a spesa pubblica, salari e consumi per aumentare la "competitività" di un paese. La Grecia c'è già passata, ora sta toccando a noi. Tagliando la spesa, infatti, cala anche il Pil (che è il denomitatore di quella semplice frazione che lo apparenta al debito); nella cassa comune, però, inevitabilmente il debito scivola più lentamente della ricchezza prodotta, precipitando un paese nel disastro assoluto.

Allacciate le cinture! In autunno ci sarà da ballare...

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