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20/01/2015

La Consulta non permette il referendum sulla "riforma Fornero"

La Corte Costituzionale ha respinto l'ammissibilità del referendum sulla "riforma Fornero", ovvero sul sistema pensionistico uscito fuori dalla sua fervida mente padronale. Parliamo della "riforma" che ha portato a 67 anni (e più, in prospettiva) l'età pensionabile, che ha creato un esercito incalcolabile di "esodati", che ha cancellato persino il "calcolo con metodo retributivo" per quanti avevano già 18 anni di lavoro al momento della "riforma Dini" del 1996.

La proposta di referendum era stata avanzata dalla Lega Nord, che ora ovviamente protesta cercando il massimo di visibilità.

"Questa Italia mi fa schifo e mi batterò per ribaltarla. Come Lega faremo tutto quello che la democrazia permette, anche se ho dei dubbi che con oggi si possa parlare di democrazia in Italia'' ha detto Salvini, rilanciando la manifestazione del 28 febbraio.
''Spero rimanga tranquillo, però mi metto nei panni di chi ci sperava - ha aggiunto - E' chiaro che sabato 28 febbraio Renzi andrà a casa con le buone, ma non solo con le buone perché questo sta sfasciando il Paese''.

La sentenza della Consulta non ha ovviamente dato le motivazioni, che saranno depositate a termini di legge. Diciamo quindi che manca il perché del no al referendum. Escluso che la materia pensionistica possa essere intoccabile per via referendaria (un "privilegio" che spetta solo ai trattati internazionali, quelli con L'Unione Europea compresi), restano in piedi per ora solo un paio di ipotesi.

La prima - e peggiore - è che la Corte abbia considerato "la Fornero" come parte dei vincoli imposti dall'Unione Europea, quindi rientrante tra le materie non sottoponibili a referendum. Ma, se così fosse, quasi nulla della nuova legislazione "nazionale" sarebbe più toccabile dalla popolazione.

L'altra è che il quesito referendario scritto dai leghisti sia stato così sgrammaticato - dal punto di vista costituzionale - da dover per forza esser giudicato inammissibile.

Non ce ne stupiremmo. Sarebbe la riprova che la Lega è "l'opposizione della corona". Ossia un complice consapevole del regime abilitato a fare la parte dei bastian contrari. Quello che fanno fin dalle origini, in fondo.

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