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12/06/2013

Parma. L'inceneritore della discordia

Per il Sindaco grillino Pizzarotti si delinea una seconda rogna dopo quella dei tagli sul bilancio comunale. L'inceneritore divide e mobilita. Sabato una manifestazione dei No Termo porta alla luce tutte le contraddizioni accumulatesi in questi mesi, senza fare sconti a nessuno.

Sull’inceneritore a Parma il M5S e lo stesso Grillo si giocano parecchia della propria credibilità. Il primo sindaco grillino di una media città capoluogo, rappresenta la verifica se il M5S possa affettivamente essere “altro” dalla casta che ha sempre duramente criticato. Ma sulle scelte concrete, le decisioni degli amministratori locali sono quelle che fanno la differenza. Già sui tagli a servizi e retribuzioni dei dipendenti comunali a causa delle restrizioni di bilancio, abbiamo assistito ad un braccio di ferro tra lavoratori e il sindaco Pizzarotti, il quale non è che abbia mostrato troppi scostamenti dalle terapie d’urto di altri amministratori “castati” o delineate dai tecnocrati del governo Monti. Ma è sulla vicenda dell’inceneritore che il gioco si sta facendo duro. Già prima che Pizzarotti diventasse sindaco era in corso una mobilitazione contro questa installazione nel territorio parmigiano. Anzi Pizzarotti è stato attivo nei comitati e nelle associazioni che si sono opposte all’incenitore. Poi è cambiato il quadro. Pizzarotti diventa sindaco e l’opzione dell’inceneritore diventa “più possibile”. Comprensibili le reazioni negative ad un ragionamento che diventa pragmatico solo dopo le elezioni.

Per sabato prossimo una coalizione di comitati, associazioni, centri sociali ha convocato una manifestazione contro l’inceneritore a Parma. Una iniziativa che porta alla luce tutte le contraddizioni accumulatesi in questi mesi di amministrazione Pizzarotti. Il sindaco grillino trova però anche qualche alleato tra gli ambientalisti, alcuni dei quali si sono dissociati dalla manifestazione. Secondo l'associazione Corretta Gestione Rifiuti "la corsa dei no termo dell'ultima ora ha per noi impostazioni e visioni incompatibili. Si attacca a volte senza costrutto nel mucchio, ad esempio indicando responsabilità nell'attuale giunta di Parma che invece, secondo noi, si batte dal 2012 per far vincere la corretta gestione dei rifiuti e non altro. Si è data alla lotta una forte impronta politica mentre noi consideriamo la battaglia per la salute una scelta dei cittadini da non consegnare alle compagini di partito. Tutto lecito, ma che non si pretenda che Gcr sottoscriva. Noi non sventoliamo altra bandiera se non quella pirata no termo".

Dunque la critica sarebbe quella di una eccessiva politicizzazione della mobilitazione popolare contro l’inceneritore. Viene voglia di dire che un sindaco e la sue elezione non sono certo un evento della natura né una decisione condominiale, ma, al contrario, una operazione tutta politica (hai voglia a tirare la pelle della “società civile”).

Alle critiche degli ambientalisti più vicini al sindaco Pizzarotti, rispondono i comitati dell’Assemblea permanente contro l'inceneritore che hanno organizzato la manifestazione di sabato prossimo (vedi sotto l’appello di convocazione). I portavoce dell'Assemblea chiedono come si possa "additare dei cittadini come “partitisti” e “avventori dell'ultima ora” proprio quando il Gcr è in affanno e riduce la sua attività contestualmente alla strenua difesa nell'operato della giunta comunale?". "Come può il Gcr - si legge ancora - continuare a replicare, a contraddire e dare del 'capzioso' a chi ha effettuato, con serietà e competenza, 16 appelli, rivelatisi indispensabili per dimostrare tutte le anomalie in fase di accensione del forno e le responsabilità giuridiche dei soggetti interessati, amministrazione comunale compresa?  Con che faccia può continuare il Gcr a dichiarare di voler proseguire quella battaglia, che è sempre stata anche la 'sua', contro l'inceneritore e poi, nei fatti, ostacolare e infamare chi invece continua tenacemente a combatterla”?

Si capisce bene che a Parma si va delineando qualcosa di più di una polemica, si va configurando una verifica dei fatti.

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