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07/09/2019

Gran Bretagna - Anche i “parrucconi” ostacolano Johnson

La Camera dei Lords britannica ha approvato il disegno di legge firmato dal laburista Hilary Benn che impedisce che la Gran Bretagna esca dall’Unione Europea il prossimo 31 ottobre in assenza di un accordo.

I Pari hanno approvato senza emendamenti il testo, che perciò non necessita di una nuova lettura da parte dei Comuni. Per l’entrata in vigore manca solo l’assenso della regina, atteso per lunedì.

Nel dettaglio il testo fissa due nuove date chiave. Una è il 19 ottobre, l’indomani del vertice Ue di Bruxelles. Entro allora il premier dovrà presentare al parlamento un nuovo accordo di divorzio o in alternativa avere dai deputati il via libera a una Brexit no-deal. O ancora, dovrà chiedere alle Ue un rinvio della Brexit fino al 31 gennaio 2020, che diventerà la nuova data della Brexit, posto che la Ue conceda il nuovo rinvio. Il testo afferma inoltre che se tra il 19 ottobre e il 31 gennaio le parti si accorderanno, la Brexit potrà avvenire prima. Tuttavia tace su quel che potrebbe accadere nell’eventualità che non ci sia accordo entro il 31 gennaio 2020.

Il Labour Party intanto è pronto a porre il veto alla mozione della prossima settimana per le elezioni generali anticipate dopo che i colleghi hanno approvato una proposta di legge che blocca i Tories dal portare avanti una Brexit senza accordo.

I leader dell’opposizione hanno deciso di votare contro o astenersi dal voto quando il Primo Ministro Boris Johnson presenterà lunedì la proposta di elezioni anticipate.

Il ministro degli esteri “ombra” del Labour Party, Emily Thornberry, ha dichiarato che il sig. Johnson è “scivoloso” e non ci si può fidare dei tempi, anche se la prospettiva di un’elezione anticipata era “estremamente attraente”.

Il Labour teme infatti che le elezioni generali saranno usate come “una distrazione”, mentre il signor Johnson e il suo governo “con una furbata, ci porteranno fuori dall’Unione europea senza un accordo”, ha aggiunto.

Il leader del Partito indipendentista scozzese a Westminster, Ian Blackford ha dichiarato che i partiti dell’opposizione non vogliono “entrare in una trappola” anche se è ansioso di arrivare a nuove elezioni per rimuovere il signor Johnson. “Lo faremo in modo che non ci siano conseguenze indesiderate”, ha detto Blackford.

Il Presidente delle Trade Unions, Mark Serwotka, ha chiesto al Labour di sostenere l’ipotesi di nuove elezioni generali non appena la legislazione avrà fermato una Brexit senza accordi e questa sarà stata imposta al governo.

Il premier Boris Johnson, che con l’approvazione del testo ai Comuni è stato messo in minoranza dai ribelli dei suo stesso partito, ha detto ieri che piuttosto che chiedere un nuovo rinvio della Brexit è pronto a “morire in un fosso”.

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