Inutile dire quanto sia fastidioso
uscire di casa per farsi un giro in centro girare l’angolo e imbattersi
all’improvviso in un piccolo Rambo e
soprattutto nella canna del suo mitra, infatti molte persone si sono
lamentate per questo, ma questo piccolo accenno di protesta si è
immediatamente spento. Del resto a certe cose basta farci l’abitudine… ed è proprio questo il punto.
Facciamo un salto indietro nel
tempo: siamo nel 2002 e gli USA guidati da George W. Bush dopo
l’Afghanistan si stanno preparando ad invadere l’Iraq di Saddam. La
scusa è sempre quella: il terrorismo internazionale. Nel frattempo la NATO produce un documento molto interessante intitolato Urban operation in the year 2020,
dove, alla faccia della retorica della guerra contro gli “stati
canaglia”, viene fatta un’analisi ben più seria sullo scenario mondiale
rispetto alla fuffa propagandistica.
Sostanzialmente si prevede
che nell’anno 2020 la popolazione mondiale supererà i 7.5 miliardi e
vivrà per il 70% nelle aree urbane. Questa esplosione demografica
“metropolitana”, unita al divaricarsi della forbice sociale e
all’impossibilità da parte degli stati di garantire un welfare
all’altezza delle aspettative, porterà a situazioni esplosive nei grandi
agglomerati urbani, sarà quindi necessaria la presenza dell’esercito nelle città per reprimere eventuali sommosse.
Per questo motivo è necessario abituare le persone alla presenza militare nelle città.
Detto in toni un po’ apocalittici si può affermare che secondo la NATO la terza guerra mondiale verrà combattuta contro i civili.
Basti pensare alle
“primavere arabe”, a Gezi Park, alle rivolte brasiliane contro i
mondiali, agli scontri di Baltimora ecc. per avere il sospetto che la
NATO ci abbia visto giusto.
Certo, è difficile
trascinare questi scenari nella placida e provinciale Firenze, e non
dubitiamo che i soldati che perlustrano la nostra città si limiteranno
ad essere gli attori di una passerella un po’ truce e un po’ ridicola.
Tuttavia la militarizzazione delle città va sempre denunciata, anche
quando il problema sembra solo estetico, la questione è sempre
politica.
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