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12/09/2018

TIM: quel pasticciaccio di Telecom Italia Sparkle

Il Corriere della Sera ha rivelato che l’amministratore delegato di Tim Amos Genish, ha dato il via al processo di vendita di Sparkle con l’invio alle banche del relativo invito a partecipare a un’operazione tesa a riaprire il dialogo con il governo sul futuro dell’assetto delle telecomunicazioni in Italia.

Le indiscrezioni sono state confermate dal presidente Fulvio Conti al forum di Cernobbio, il manager ha detto che “il processo di vendita sta iniziando”.

USB Lavoro Privato (settore Telecomunicazioni) evidenzia come la notizia sulla potenziale vendita di TI SPARKLE sia l’ennesimo goffo pasticciaccio, figlio delle fibrillazioni in atto tra i principali azionisti “contendenti”, Vivendi ed Elliott, che potrebbe avere ulteriori conseguenze negative sul futuro del Gruppo TIM.

USB – prosegue il comunicato – richiede l’immediata apertura di un tavolo di confronto con il governo, soggetto attivo della partita attraverso la CDP, per una soluzione seria sul futuro delle Telecomunicazioni per il sistema paese di cui TI Sparkle è player cruciale nello scacchiere internazionale con i suoi oltre 500.000 km di rete TLC.

A quasi un mese dal crollo del ponte Morandi, con il suo tragico bilancio di vite umane, USB ribadisce che le privatizzazioni hanno fallito, favorendo da un lato la speculazione finanziaria con la realizzazione di grandi profitti per pochi capitani coraggiosi, dall’altro producendo una sensibile precarizzazione ed erosione dei diritti sui posti di lavoro.

USB – conclude il comunicato – ritiene quindi che l’unica strada da percorrere sia quella della nazionalizzazione del settore, come di quelli della Sanità, dei Trasporti e dell’Energia, per sottrarli agli appetiti dei privati e degli speculatori, con un piano di finanziamenti e di re-internalizzazioni che porti al superamento del precariato.

Per questi motivi USB Lavoro Privato (settore Telecomunicazioni) aderisce all’Appello “Nazionalizzare qui ed ora!” e invita tutte/i le lavoratrici e ai lavoratori a sottoscriverlo e a mobilitarsi per la costruzione della manifestazione nazionalizzazione del 20 Ottobre a Roma.

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