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10/03/2020

Emergenza Covid-19, Cuba presente

Con un appello al Ministro della Salute, l’Ambasciata di Cuba offre l’avvio dell’importazione del farmaco IFRrec (interferone alfa 2B) già in uso in Cina, e l’invio delle sue brigate mediche per fronteggiare la grave carenza di personale negli ospedali. Una buona notizia e un’ulteriore conferma che nei momenti di crisi le risposte possono venire solo da una certa direzione.

Dell’eccellenza cubana nel campo della sanità pubblica e dell’industria biotecnologica ci siamo occupati di recente. Nell’ambito della solidarietà internazionalista attiva Cuba non è da meno, come già avvenuto per l’epidemia di Ebola in Africa.

Ora sta al Ministro della salute, e al governo, attivarsi il prima possibile.

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Ill.mo Ministro Speranza,

In relazione all’attuale emergenza sanitaria, con la presente desideriamo portare alla sua attenzione la disponibilità di un farmaco prodotto a Cuba, che si è reso utile per affrontare l’epidemia del nuovo coronavirus Covid-19. Si tratta dell’interferone cubano alfa 2B (IFRrec) adottato dal mese di gennaio dalle autorità sanitarie cinesi insieme ad altri farmaci e che risulta abbia dato ottimi riscontri.

Come le è noto Cuba è all’avanguardia in tutto il mondo nel campo della ricerca scientifica e della salute, nonostante il blocco economico, finanziario e commerciale a cui è sottoposta da parte degli Stati Uniti da quasi 60 anni. L’eccellenza del suo Centro di Ingegneria Genetica e Biotecnologica e dell’industria biotecnologica sono una realtà di livello internazionale, così come la produzione di farmaci di elevata tecnologia come l’interferone alfa 2B.

L’affidabilità scientifica del prodotto è sancita da numerose ricerche e sperimentazioni sul campo effettuate nel corso degli anni e che hanno determinato ottimi successi. Ciò è riscontrabile tramite le fonti specialistiche ufficiali, ma anche dall’ampia disponibilità di articoli sul tema .

Il farmaco peraltro è già in uso in altri paesi come il Messico e la Spagna in Europa.

Ci rivolgiamo pertanto a Lei in qualità di Ministro competente per verificare la possibilità di prendere in considerazione l’importazione e l’utilizzo di tale farmaco anche in Italia.

Riteniamo fondamentale utilizzare ogni strumento, come appunto quello dell’interferone alfa 2B per contribuire ad aiutare nello sforzo di combattere il coronavirus.

Inoltre, vista la carenza di personale sanitario disponibile, ci permettiamo di suggerirle di promuovere un Accordo con le autorità cubane competenti per richiedere la collaborazione di medici e infermieri cubani, nelle strutture ospedaliere italiane.

L’elevata competenza, preparazione e specializzazione del personale medico cubano, così come l’esperienza nel campo delle malattie infettive ed epidemiologiche, hanno avuto importanti riconoscimenti a livello internazionale. In questa direzione, la stessa OMS ha dichiarato che Cuba è stata esemplare nella lotta contro l’epidemia del virus Ebola in Africa.

Nel trasmetterle il nostro apprezzamento per la serietà e competenza con la quale sta affrontando la gestione del fenomeno, rimaniamo a completa disposizione.

In attesa di un suo cortese cenno di riscontro, con l’occasione i più cordiali saluti e auguri di buon lavoro.

La Presidente
Irma Dioli

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Intervista di Rafael Correa a Luis Herrera, consulente scientifico e commerciale del Presidente di BIOCUBAFARMA.

Correa: È un orgoglio per l’America Latina che la Cina stia utilizzando tecnologia cubana per tenere sotto controllo il coronavirus, e con grande successo. Questo lo devono sapere i nostri ascoltatori. L’interferone alfa-2b che stanno utilizzando in Cina è tecnologia cubana, latinoamericana. Che ci dobbiamo aspettare? Il virus sarà sotto controllo a breve scadenza? Fino a dove può arrivare? Che danni può causare?

Herrera: Io penso di sì, perché nel caso delle zone che sono chiuse, la diminuzione della possibilità di ammalarsi, e il fatto che in un certo periodo, forse, non so se sarà un anno o qualcosa del genere, deve esserci un’alternativa vaccinale, perché esistono già i meccanismi di tipo tecnologico che la rendono possibile. E se si ottiene un processo accelerato di approvazione delle stesse, e se si evidenzia che non c’è né tossicità né conseguenze negative, lo sviluppo della generazione di queste possibilità è molto forte. Perciò, in un modo o nell’altro, questo elemento sarà un elemento, a mio modo di vedere, controllabile in un tempo abbastanza ragionevole.

Correa: Quale tempo? Quale sarebbe questo tempo?

Herrera: Per me è circa nell’ordine di un anno.

Correa: Un anno. Cioè l’interferone è curativo. E si sta elaborando il vaccino per la prevenzione.

Herrera: Esattamente.

Correa: E lei crede che questo durerà un anno.

Herrera: Io credo un anno, un anno e mezzo, non credo di più. Con il livello di potenza tecnologica di cui si dispone attualmente ci si deve arrivare.

Correa: Chi dispone di cosa?

Herrera: Il contributo alla Cina non è stato solo l’interferone. Il primo anticorpo monocoronale che è stato prodotto in Cina in quantità industriali è cubano.

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