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18/05/2016

L’invincibile tristezza di Gian Antonio Stella

Gian Antonio Stella è triste. Una di quelle malinconie inattese e improvvise, come la demenza senile, che sono disgrazie della vecchiaia. E’ triste, Gian Antonio Stella, perché l’associazione dei partigiani si è schierata contro le riforme istituzionali. Gli era andata così bene, a Stella, aveva superato così brillantemente guai peggiori e che ti fa la melanconia? Si presenta oggi, per colpa di questa associazione balorda, fondata da chi ha versato il suo sangue per regalarci libere istituzioni e pretende di difenderle! Guarda un po’ che pretese... Stupidissimi partigiani, bischeri rimbambiti, ma che combinate? Non lo vedete che male fate a Stella con questa vostra scelta? A lui, a Stella, cuori di pietra, non ci avete pensato?

Poverino, Stella. Aveva saputo scansare la tristezza nelle peggiori circostanze e vedi un po’ se l’Anpi doveva giocargli questo tiro mancino! Non ha perso il sorriso, quando Napolitano ha pugnalato nella schiena la nostra democrazia e lo si è visto sorridere felice, come se nulla fosse accaduto, persino quando una sentenza della Consulta ci ha rivelato che la legge elettorale da cui nasce il nostro Parlamento è illegale. Stella, per chi non lo sapesse, è stato di una serenità olimpica e forse innaturale, quando Renzi, ottenuta la fiducia di Camere politicamente ed eticamente delegittimate, ha messo mano a una riforma che trasforma parlamentari costituzionalmente abusivi in giudici della Costituzione. Una felicità a prova di bomba, e che gli accade? Scivola sulla buccia di banana dell’Anpi e dichiara pubblicamente sul Corsera la sua inguaribile malinconia. Non ce l’ha fatta a vedere l’associazione dei partigiani imporre ai suoi la falange compatta...”

Partigiani gloriosi, per favore, siate umani, tornate velocemente sulle vostre scelte e smettetela di far la guerra a Renzi. Stella non lo dice, ma gli vuole così bene che non gli importa nulla della Costituzione. Suvvia, partigiani, per amor di Stella, accettate serenamente la cicuta e toglietevi di mezzo. Non vorrete essere così spietati con un liberale che in fondo al cuore nutre solo una legittima speranza? Stella vorrebbe che Renzi tornasse allo Statuto Albertino.

Vi volete impuntare per così poco e condannare il povero Stella alla tristezza?

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