E' scomparsa oggi alla
veneranda età di 87 anni Margaret Thatcher. Fu primo ministro per un
decennio e la sua politica sconvolse la Gran Bretagna e il mondo intero.
Se n’è andata Margaret Thatcher, la “lady di ferro” come fu
ribattezzata per la durezza e inflessibilità della sua politica. Quando
si muore si diventa tutti dei santi, è ovvio. Ma a tutto c’è un limite,
e ricordare gli aspetti positivi della lunga stagione politica dominata
dall’inquilina di Downing Street tra il 1979 al 1990 è davvero
difficile, se non impossibile. Alla luce di ciò che sta avvenendo oggi
in Europa certamente la leader reazionaria britannica può essere
ritenuta una precorritrice di ciò che il convento avrebbe passato
qualche decennio più tardi in tutto il continente e non solo:
precarietà, disoccupazione, autoritarismo, guerra, liberismo selvaggio.
Ma naturalmente i coccodrilli che quotidiani e agenzie di stampa stanno
pubblicando in questi minuti ricordano altro, e non possono fare a meno
di incensare una leader politica che indubbiamente cambiò la politica,
nel suo paese ma anche nel resto del mondo, in peggio.
La 'migliore' ricostruzione del personaggio finora è questa dell'Ansa:
Addio alla Thatcher, cambiò politica e società
di Patrizio Nissirio (ANSA) - Margaret
Thatcher, morta oggi all'eta' di 87 anni, è stata una delle figure
politiche più osannate ed odiate della storia contemporanea britannica
ed internazionale, capace di incarnare il ruolo di condottiera del
conservatorismo come nessun altro, dopo Winston Churchill,
rivoluzionaria che fece a pezzi lo stato sociale del dopoguerra,
anticomunista senza cedimenti. E proprio per questo é stata una delle
figure più detestate dalla sinistra internazionale. L'era della Lady di
Ferro iniziava il 4 maggio del 1979 quando la Thatcher, vittoriosa
leader conservatrice alle elezioni politiche, entrava nella residenza
del premier britannico a Downing Street, dove sarebbe rimasta fino al
1990. Un periodo in cui avrebbe preso un Paese depresso rispetto al
resto d'Europa come il Regno Unito, e lo avrebbe trasformato in senso
liberista, creando grandi ricchezze e sviluppo economico, ma anche
profonde disparità sociali. Nata il 13 ottobre del 1925, da anni era
ormai una fragile signora anziana, malata, che si vedeva pochissimo in
pubblico ed entrava regolarmente in ospedale. Ma al culmine della sua
vita politica, con i suoi modi bruschi al limite della rudezza, Thatcher
diede vita a una rivoluzione conservatrice che - in parallelo a quanto
faceva Ronald Reagan negli Stati Uniti - svecchiò brutalmente lo stato
sociale della societa' britannica, aprendola a un'economia
ultraliberista e competitiva che anche i laburisti di Tony Blair hanno
difeso, in alcune parti. Una svolta, dicono i suoi sostenitori ancora
oggi numerosi, che ha offerto piu' opportunita' a tutti, oppure -
affermano i suoi detrattori - una serie di scelte che hanno reso molto
piu' marcati i fossati economici tra ricchi e poveri nel Regno Unito,
con conseguenze anche sui valori sociali e solidaristici di cui molti
oggi lamentano la fine in Gran Bretagna. Per la sinistra, Margaret
Thatcher rimane soprattutto il premier che negli anni Ottanta mirò alla
distruzione - ed ebbe successo - dei sindacati, a partire dalle potenti
organizzazioni dei minatori nel drammatico scontro del 1984-1985,
privatizzando le miniere di carbone, cuore del processo energetico
britannico. Privatizzazione fu anche la parola d'ordine per le aziende
pubbliche di vario tipo, mentre mano libera veniva data alle imprese, in
particolare in termini di licenziamenti ed assunzioni. Il risultato,
accanto ad una super-flessibilita' di tipo 'americano' del mercato del
lavoro, con pochi eguali in Europa occidentale, fu anche uno sviluppo
tumultuoso dell'economia nazionale, che torno' a crescere dopo una lunga
stagnazione. Singolarmente, per una conservatrice, vide l'inizio della
fine con l'introduzione di una controversa tassa 'sulla cittadinanza',
la poll tax, che suscito' una violenta opposizione e avvio' il suo
tramonto politico nel 1989. In politica estera, Thatcher (che nel 1984
scampo' a un attentato dell'Ira contro il suo hotel a Brighton) ebbe in
Reagan il suo alleato di ferro: a parte le similitudini in politica
economica, entrambi furono ferventi anticomunisti. Nel 1982 la Lady di
Ferro mostrò la sua tempra sulla scena mondiale, quando invio' la Royal
Navy, la Marina militare britannica, contro l'Argentina che aveva invaso
le isole Falkland-Malvinas. Grande amica del dittatore cileno Augusto
Pinochet, nel 2001 aveva suscitato non poche proteste quando critico' il
suo arresto da parte della magistratura britannica, definendolo ''un
amico'' e colui che aveva ''riportato la democrazia in Cile''.
Un
ritratto abbastanza completo, per essere quello di un'agenzia di stampa
ufficiale quale è l'Ansa, per quanto tendenzialmente bipartizan. Amata e
odiata, dice giustamente l'autore del pezzo. Certamente non amata dal
popolo irlandese che soffrì una delle più tremende repressioni nella
storia dell'occupazione britannica dell'isola, e non certamente
apprezzata dai prigionieri politici dell'Ira e di altre organizzazioni
repubblicane che persero la vita nei lager britannici in Ulster per
affermare i propri diritti e quelli del proprio popolo. Apprezzata
certamente poco anche dai minatori che, rei di voler difendere il
proprio posto di lavoro e la propria dignità assaggiarono, oltre al
'ferro' delle sue politiche turboliberiste, anche il legno dei bastoni
della sua polizia. E molto altro ci sarebbe da raccontare. Ma per ora
godiamoci il momento...
D'altronde è così che sul loro sito i componenti del gruppo
musicale britannico Chumbawanba "danno notizia" della scomparsa di
Maggie Thatcher:
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