Circa 500 manifestanti antifascisti sono finiti ‘sotto custodia’ ieri dopo una giornata di scontro con la Polizia in assetto antisommossa nella città di Stoccarda, in Germania. Le forze di sicurezza si sono scagliate contro un migliaio di manifestanti scesi in piazza al grido di “i profughi possono restare, i nazisti se ne devono andare”, nel tentativo di impedire lo svolgimento del congresso, nel sud del paese, della formazione populista e xenofoba di estrema destra “Alternativa per la Germania” (Afd), incontrando la resistenza di alcune centinaia di persone che invece di disperdersi hanno tenuto testa ai reparti antisommossa per un certo tempo.
Alcuni manifestanti, appartenenti ai gruppi anarchici e di estrema sinistra, avevano il volto coperto. Le forze dell’ordine hanno usato i cannoni ad acqua e gli spray al peperoncino per disperdere gli antifascisti. I manifestanti hanno dapprima bloccato una vicina autostrada, e poi tentato di bloccare il parcheggio contiguo alle installazioni dove era previsto che si svolgesse il congresso della scissione di destra del partito democristiano che negli ultimi mesi ha sterzato ulteriormente a destra incamerando molti dei leader e dei militanti del movimento estremista Pegida. Gli agenti hanno anche usato spray urticanti per avere la meglio sugli antifascisti che contro la polizia hanno lanciato pietre ed eretto improvvisate barricate di pneumatici incendiati. In tutto sono stati circa un migliaio gli agenti in assetto antisommossa schierati a difesa della Fiera di Stoccarda, situata vicino all’aeroporto, a circa 15 chilometri dal centro cittadino. La stampa tedesca segnala anche scontri tra estremisti di destra e manifestanti antifascisti. Alla fine il congresso è iniziato regolarmente, ma con più di un’ora di ritardo, una volta che le forze di polizia avevano arrestato e portato via i contestatori, rilasciati poi ad ore di distanza a piccoli gruppi.
Negli ultimi mesi “Alternative fuer Deutschland” ha ottenuto ottimi risultati nelle città e nei Lander in cui ha presentato liste, strumentalizzando la paura dell’immigrazione e i timori generati tra le fasce deboli della popolazione da alcuni tagli allo stato sociale realizzati dal governo federale e da quelli locali. Il discorso politico della formazione si è fatto sempre più aggressivo, xenofobo, apertamente islamofobo, erodendo molti consensi ai partiti di centrodestra e centrosinistra ed assorbendo in gran parte l’elettorato dei vecchi partiti di estrema destra e neonazisti. Il vicepresidente di AfD, Alexander Gauland, leader dell’ala estremista del partito, ha ricordato che tre anni fa, alle elezioni generali del 2013, il movimento non era riuscito ad entrare nel parlamento di Berlino (il Bundestag) per poche migliaia di voti, rimanendo di pochissimo al di sotto del 5% necessario ad ottenere dei seggi. Oggi la situazione è molto diversa, ha detto Gauland entusiasmando la platea composta da circa 2000 delegati, dopo ‘lo spettacolare risultato’ alle elezioni regionali di marzo quando Alternativa per la Germania ha ottenuto addirittura il 24% dei voti in Sassonia Anhalt e il 15% in Baden-Wüttemberg, il Land di cui Stoccarda è capitale. Secondo i sondaggi nazionali, AfD sarebbe attualmente al 13% dei consensi a livello statale, dietro la Cdu della Cancelliera Merkel e i socialdemocratici.
Il Partito è ad un bivio. A confronto ci sono le due anime: quella liberista-conservatrice e quella più apertamente di estrema destra. Nel mezzo c‘è Frauke Petry, moglie dell’eurodeputato Marcus Pretzell, da molti ribattezzata la “Le Pen” tedesca, che ha minacciato di lasciare se la sua linea dura anti-Islam non dovesse passare. Già in passato i leader di AfD – alcuni dei quali hanno abbandonato la formazione dopo la sua svolta a destra – avevano chiesto una legislazione più restrittiva nei confronti dei musulmani. All’esame dei delegati c’è inoltre la proposta di un’alleanza con il Front National di Marine Le Pen nel Parlamento europeo, dove l’eurodeputato Marcus Pretzell ha comunque già annunciato che si unirà al gruppo dell’estrema destra francese di Strasburgo.
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