02/01/2019
1 gennaio 1959. Sessanta anni della Rivoluzione Cubana
La Rete dei Comunisti saluta con fraterna solidarietà militante il Sessantesimo anniversario della Rivoluzione Cubana che si celebra il 1 gennaio del 2019.
Cuba è tra i pochi paesi del mondo prodotto di una Rivoluzione popolare che non ha accettato di dissolversi nel 1989 (come avvenuto in diversi paesi europei), che ha resistito per cinquanta anni all’aggressione di un vicino potente, ingombrante e arrogante come gli USA. La Rete dei Comunisti difende fino in fondo il processo rivoluzionario autodeterminato di Cuba il quale, nonostante un blocco sempre più restrittivo e con la crisi sistemica del capitale internazionale, sta portando avanti una resistenza decisamente eroica a difesa e rafforzamento del socialismo, anche con la grande attuale sfida del perfezionamento delle linee economiche e sociali nella pianificazione socialista, a cui partecipano attivamente e instancabilmente, il popolo e il governo di Cuba diretti da un forte e dinamico Partito Comunista.
Per la Rete dei Comunisti è forte la convinzione politica strategica che in America Latina è in atto il tentativo imperialista di rovesciare il percorso di autodeterminazione della Nuestra America, che ha visto la vittoria di importanti processi rivoluzionari, con connotati antimperialisti ed antiliberisti ed una caratterizzazione di classe propri della transizione socialista.
Ciò avviene a partire dalla portata e dal ruolo di vari e dinamici movimenti di classe e di alcuni partiti comunisti, ad iniziare dal riferimento fondamentale di quello cubano. E’ grazie al suo esempio rivoluzionario che si è messo in moto un processo di democrazia partecipata popolare in gran parte del continente latinoamericano, aiutando, con i suoi medici e insegnanti, con la teoria e la pratica internazionalista, il riscatto di popoli da secoli sfruttati fino alla vittoria e alla nascita di governi rivoluzionari e progressisti in un’area che gli USA hanno considerato per un secolo e mezzo il loro cortile di casa.
In questi sessanta anni la Rivoluzione Cubana ha vinto molte sfide e ha rappresentato un esempio nel mondo non solo per noi marxisti e comunisti, ma per tutti i popoli che rispondono con le varie forme autodeterminate di resistenza alla ferocia dell’imperialismo.
Cuba rivoluzionaria socialista ha dato un contributo decisivo per liberare un numero crescente di paesi dal dominio neoliberista e dall’imperialismo, e dai loro misfatti militari, economici e sociali che vedono responsabilità non solo degli USA ma anche di governi e multinazionali europee.
Per tutto questo in sempre più ampie aree del mondo si rafforza la convinzione dell’importanza fondamentale che l’esperienza dei comunisti cubani rappresenta, poiché con spirito di sacrificio rivoluzionario hanno da sempre insegnato, senza armi ma con la forza del loro esempio, a milioni di esseri umani nei Sud del mondo, e non solo, il valore della libertà, della solidarietà, dell’autodeterminazione, della democrazia e della giustizia sociale.
E’ questo che i governi, e i Parlamenti del mondo capitalista, i mezzi di informazioni e i poteri forti del capitalismo anche europeo non perdonano a Cuba rivoluzionaria e socialista.
La Rete dei Comunisti assume da sempre come esempio la coerenza e la vitalità di questa Rivoluzione che ha cambiato il volto storico e politico del continente latinoamericano e ha dato forza e coraggio ai militanti antimperialisti e anticapitalisti in tutto il mondo, attraverso un internazionalismo politico militante fortemente sentito, generoso e riconosciuto.
Tutte le forze comuniste, rivoluzionarie, democratiche e progressiste e l’intera umanità hanno un debito verso la Rivoluzione, il Governo, il Popolo, il Partito Comunista di Cuba e i suoi dirigenti, a cominciare dal Comandante Fidel Castro di cui tutta l’umanità sente la mancanza.
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