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05/01/2019

Emergenza profughi nel Mediterraneo. Arrivano i rifornimenti ma non le risposte

Le navi Sea Watch e Mediterraneo partono oggi da Malta con due imbarcazioni per portare sostegno e rifornimenti alla nave Sea Watch 3, da 14 giorni in mare in attesa di vedersi assegnare un porto dove far sbarcare i 32 migranti, tra cui tre bambini piccoli, tratti in salvo nel Mediterraneo centrale il 22 dicembre scorso. E’ quanto si legge in un comunicato diffuso da Alleanza United4Med.

“Questa missione ha tra i suoi scopi quello di portare supporto logistico e materiale alla nave, consentendo il cambio equipaggio e i rifornimenti – si legge nella nota delle ong – di permettere ai parlamentari tedeschi di rendersi conto della situazione a bordo per poter fare pressione sul governo di Berlino che non ha ancora dato risposta positiva alla richiesta di decine di città tedesche disponibili ad accogliere le persone salvate... e di spingere gli Stati europei, a cominciare da Malta e dall’Italia, a dare un porto sicuro, come il diritto di mare prevede, alle 49 persone soccorse dalla Sea Watch e dalla Professor Albrecht Penck di Sea-Eye. “Chiediamo ai sindaci delle città d’Europa – conclude il comunicato – alle realtà associative, ad ogni singola persona che crede in un futuro di giustizia e umanità di sostenere queste richieste e continuare a navigare insieme a noi”.

Su questa emergenza umanitaria è tornato a farsi sentire il sindaco di Napoli De Magistris: “La preoccupazione per le condizioni delle persone che avete sottratto al mare mi spinge, a nome dell’intera città di Napoli, a chiederle formalmente di voler girare la prua verso la nostra città, certi che sarete accolti nel nostro porto” si legge in una lettera che De Magistris, ha inviato al comandante della Sea Watch. “Se poi la protervia del ministro – aggiunge riferendosi a Salvini – dovesse spingersi fino a impedirle di entrare, sappia che abbiamo già disponibili 20 imbarcazioni che, in sicurezza raggiungeranno Seawatch3 per portare a terra le persone che lei sta ospitando”.

Si alzano intanto i toni da parte del governo contro i sindaci che hanno annunciato di non voler applicare alcuni articoli del Decreto Sicurezza approvato dal Parlamento e firmato dal Presidente della Repubblica. “Sono inaccettabili le posizioni degli Amministratori locali che hanno pubblicamente dichiarato che non intendono applicare una legge dello Stato. Il nostro ordinamento giuridico non attribuisce ai Sindaci il potere di operare un sindacato di costituzionalità delle leggi: disapplicare una legge che non piace equivale a violarla, con tutte le conseguenti responsabilità” sottolineano fonti di Palazzo Chigi.

Il governo ha fatto sapere che è disponibile ad incontrare l’Anci, l’associazione dei sindaci italiani, intanto l’Anpi (associazione dei partigiani) si schiera con i sindaci che “hanno deciso di sospendere l’attuazione di quelle parti della legge sicurezza e immigrazione inerenti l’attività dei Comuni” ha dichiarato in una nota la presidente dell’Anpi Carla Nespolo.

Qui di seguito il testo della Direttiva del sindaco di Palermo

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Al Sig. Capo Area Servizi al Cittadino SEDE

OGGETTO: Procedure per residenza anagrafica degli stranieri.

Nella mia qualità di Sindaco della Città di Palermo, da sempre luogo di solidarietà e di impegno in favore dei diritti umani, in coerenza con posizioni assunte e atti deliberativi adottati da parte di questa Amministrazione comunale, che considera prioritario il riconoscimento dei diritti umani per tutti coloro che comunque risiedono nella nostra città, Le sottopongo una richiesta di ponderazione e una precisa indicazione riguardo alla Legge 132/2018.

Tale impianto normativo continua a suscitate riflessioni, polemiche e allarmi diffusi anche a livello internazionale per il rischio di violazione dei diritti umani in caso di errata applicazione, con grave pericolo di violazione anche della legge umanitaria internazionale.

À tal proposito si richiama la nostra Carta costituzionale (mi piace qui ricordare che quest’anno si è celebrato il 70° anniversario della entrata in vigore) con particolare riferimento all’art. 2 (laddove il rifiuto di residenza anagrafica limita il soggetto nell’esercizio della partecipazione alle formazioni sociali); all’art. 14 (laddove l’inviolabilità del domicilio verrebbe incisa da un provvedimento negativo in materia anagrafica); all’art. 16 (laddove la libertà di movimento verrebbe condizionata, se non addirittura disumanamente compressa, in caso di incisione del diritto di residenza oltre ogni ragionevole protezione di altri interessi pubblici eventualmente concorrenti); all’art. 32 (laddove il diritto alla salute potrebbe essere meno garantito in ragione della differente area di residenza anagrafica, o peggio, della mancanza assoluta di residenzialità formale). Non solo: è la giurisprudenza stessa della Corte Costituzionale che da sempre afferma e statuisce “che lo straniero è anche titolare di tutti i diritti fondamentali che la Costituzione riconosce spettanti alla persona (…) In particolare, per quanto qui interessa, ciò comporta il rispetto, da parte del legislatore, del canone della ragionevolezza, espressione del principio di eguaglianza, che, in linea generale, informa il godimento di tutte le posizioni soggettive” (Sentenza n. 148/2008; si vedano altresì le sentenze n. 203/1997, n. 252/2001, n. 432/2005, n. 324/2006).

Ebbene, al fine di evitare applicazioni ultronee delle nuove norme, che possano pregiudicare proprio l’attuazione di quei diritti ai quali lo scrivente responsabilmente faceva riferimento e ossequio, Le conferisco mandato di approfondire, nella Sua qualità di Capo Area dei Servizi al Cittadino, tutti i profili giuridici anagrafici derivanti dall’applicazione della citata L.132/2018 e, nelle more di tale approfondimento, impartisco la disposizione di SOSPENDERE, per gli stranieri eventualmente coinvolti dalla controversa applicazione della legge 132/2018, qualunque procedura che possa intaccare i diritti fondamentali della persona con particolare, ma non esclusivo, rifermento alle procedure di iscrizione della residenza anagrafica.

Distinti saluti.

Sindaco Leoluca Orlando

Fonte

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