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16/03/2020

USA - La Federal Reserve azzera i tassi. Ma è una mossa inutile

Si continua con lo schema di 40 anni fa, ripetuto nel 2008: asset inflation (aumento dei prezzi delle attività finanziarie, mentre quelli di beni e servizi restano quasi fermi), ricatto dei mercati per avere liquidità, con tutte le banche centrali occidentali coordinate ieri sera per offrire liquidità per sostenere, o perlomeno arrestare la caduta, dei mercati.

La politica fiscale offre invece un panorama desolante: 50 miliardi messi in campo dagli Usa con una popolazione di 300 milioni di abitanti, 25 miliardi l’Italia, 30 miliardi di sterline la Gran Bretagna, per finire al delirio degli appena 12 miliardi tedeschi (i 550 miliardi di cui si parla sono soltanto “garanzie”, non certo esborsi fiscali).

Questo mentre Goldman Sachs ipotizza nel secondo trimestre una caduta del 5% in Usa.

È un cortocircuito. Si fronteggiano due scuole. Salario sociale globale di classe in Cina e asset inflation in Occidente, come nel 2008.

La Cina in questi tre mesi ha fatto esborsi per 250 miliardi e continuerà a farli, fino ad annunciare, una volta finita l’emergenza, un bazooka fiscale di proporzioni enormi. Ma soprattutto ha tratto una lezione.

L’emergenza sanitaria ha imposto a questo paese di superare, di fatto, lo schema della sanità duplice – pubblico/privato – attraverso le assicurazioni. Ha garantito la sanità universale, pubblica, gratuita a tutti, quasi secondo lo schema di Tina Anselmi del 1978 con la creazione del SSN italiano. È salario sociale globale di classe. Una volta impiantato non si ritorna indietro.

Ciò libererà, attraverso la spesa sanitaria dello Stato, un’enorme proporzione di “risparmio precauzionale” da parte dei cinesi, che in questi decenni, a partire dal 1978 con le riforme di Deng, hanno aumentato il risparmio per fronteggiare le spese sanitarie.

Questo risparmio "liberato" farà esplodere in futuro il mercato interno, fronteggiando il crollo del commercio mondiale. L’Occidente va invece avanti con liquidità ai mercati, non ha altri orizzonti, mentre le frontiere chiudono dappertutto e il lockdown blocca le attività economiche, provocando un cortocircuito economico.

Lo schema cinese è così vincente che ieri, su La Stampa, il quotidiano più filo-Nato e filo-europeo d’Italia, l’ambasciatore cinese in Italia parla di “via della seta della salute“. La Cina passa al contrattacco, ora non ha più freni, dopo gli attacchi subiti in questi tre mesi.

Xi Jinping l’altro giorno parlava di “nuovo Risorgimento cinese”.

È come la Lunga Marcia, nel mentre Trump si culla dell’abbattimento dei tassi Fed che farà esplodere Wall street. Carta straccia contro economia reale, che provocherà l’ultimo collasso occidentale.

Nel mentre scriviamo, alle 6:00 del 16 marzo, Shanghai fa -0,5% mentre Tokyo appena +0,1%. Come se il bluff degli ultimi 40 anni fosse svelato. 40 anni di follia stanno per finire, cosa accadrà si vedrà.

Di certo siamo ad un tornante della Storia.

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