Il 29 gennaio in Europa tutto bene.
Bruxelles approva il Fiscal Compact e Monti trionfalmente dichiara: «I tassi
di interesse scenderanno. Siamo confortati dall'andamento dei mercati e dai
giudizi sulla politica economica italiana». I mercati non hanno dunque più
alcun motivo di dubitare dei nostri sacrifici durissimi. Ma i mercati sono come
gli scorpioni che attraversano il fiume a dorso di rana: pungono. Pungono
la rana proprio dove l'acqua è alta, anche se sanno che moriranno annegati
entrambi.
E così, il giorno dopo lo spread sale. Sale
vertiginosamente. Perché? Perché l'Italia va all'asta con un bel po' di
titoli di stato, i btp a medio e lungo termine.
Dunque c'è da alzare i tassi di interesse, alla faccia di Monti, delle
sue dichiarazioni e dei nostri sacrifici. E così il rendimento aumenta, i bot
vengono acquistati in cambio di interessi salatissimi e qualcuno fa i salti di
gioia. E il giorno dopo? Il giorno dopo i mercati premiano il grande lavoro
di Monti e fanno scendere nuovamente lo spread, tanto dove dovevano
speculare hanno speculato. Che gli frega? E il Corriere della Sera titola
con soddisfazione: spread sotto i 390 punti.
Ma non dicono, in mezzo a tanto incenso, che il giorno prima lo spread si era
innalzato improvvisamente, come una febbre sospetta, in concomitanza con le
nostre aste. Del resto, Monti ce lo hanno messo loro. Cosa vuoi che ti vengano
a raccontare, adesso?
Pensate che siano questioni lontane? Pensate che ci sia altro di cui interessarvi? Sbagliate di grosso. Lo sapete quanti miliardi di interessi pagheremo per queste micro-speculazioni innescate con precisione chirurgica, esattamente quando serve? Lo sapete che "più interessi da pagare" equivale a "più sacrifici in arrivo", "più pensioni tagliate", "più articolo 18 che se ne va", "più tasse per tutti"? Questa è la questione! Questo è il furto, la guerra, il saccheggio barbarico in atto nella sua nuova edizione rilegata in stile XXI secolo. Ci stanno derubando giorno dopo giorno. Ci stanno impoverendo. Stanno riducendo un intero popolo sul lastrico, in condizioni di miseria, per poi avere più manodopera a costi bassi, più tecnologia da arraffare, più territorio da sfruttare, più edifici da saccheggiare. Calano sulle borse, rubano, devastano e sottomettono le popolazioni locali che, mute, si autoflagellano, credendosi colpevoli di "debito pubblico", quando è tutta la nostra economia che si basa sul debito, perché la creazione di moneta non può che avvenire a fronte di un segno meno che tuttavia è un'operazione virtuosa, quando è finalizzata al corretto funzionamento di un'economia. I soldi sono un servizio, sono un bene pubblico a disposizione di tutti, non una proprietà privata da accumulare, un supplizio da infliggere, una necessità da cui far dipendere la vita stessa. L'unica cosa da cui vale la pena dipendere è l'aria, è l'acqua, è l'ecosistema. Tutto il resto è truffa.
Monti li conosce tutti, uno per uno, questi vandali, questi assassini, questi usurpatori, questi eserciti di usurai becchini. Li conosce perché ci ha lavorato insieme, dalla Goldman Sachs alle agenzie di rating alla commissione Trilaterale. Sta davvero facendo il bene dell'Italia? Allora dichiari pubblicamente che si dissocia dalla materia che insegna, così come viene declinata nel mondo dell'alta finanza e della speculazione internazionale. Dichiari pubblicamente da che parte sta. Faccia i nomi. Denunci lo stato di guerra. Non se la prenda con i tassisti, con i pensionati, con le famiglie, con chi ancora ha la fortuna di avere un posto fisso, no: nonno Mario se la prenda con Londra, con New York, con Francoforte. Dica chi sono i nostri nemici. E se l'Europa politicamente Unita serve a difendersi da questi assassini di democrazie, allora che venga a spiegarlo in televisione. Ci lasci decidere se mandare affanculo i mercati e fare come l'Argentina e come l'Islanda, che crescono all'8% e al 4% annuo, oppure se stringerci a coorte insieme ai 25 del Fiscal Compact, sotto lo scudo della BCE che deve però fungere anche da prestatore di ultima istanza, dopo che i tedeschi abbiano però abbassato le loro alucce un po' presuntuose e quel ciglio strafottente da ingiustificata aria di superiorità.
Monti parli al Paese e dica chiaramente da che parte sta, se da quella dei suoi ex colleghi di pianificazione geopolitica mondiale o se della parte degli italiani che non ce la fanno più e vogliono la riscossa. Venga a dirlo a L'Ultima Parola, dove la politica si lancia senza rete tra gli interventi privi di filtro degli italiani seduti tutti intorno. Monti dimostri che non è capace di destreggiarsi abilmente solo dietro ad una cattedra, seppure internazionale, o davanti ai suoi studenti devoti, ma anche di fronte al Paese reale che ha l'ambizione di voler governare.
Pensate che siano questioni lontane? Pensate che ci sia altro di cui interessarvi? Sbagliate di grosso. Lo sapete quanti miliardi di interessi pagheremo per queste micro-speculazioni innescate con precisione chirurgica, esattamente quando serve? Lo sapete che "più interessi da pagare" equivale a "più sacrifici in arrivo", "più pensioni tagliate", "più articolo 18 che se ne va", "più tasse per tutti"? Questa è la questione! Questo è il furto, la guerra, il saccheggio barbarico in atto nella sua nuova edizione rilegata in stile XXI secolo. Ci stanno derubando giorno dopo giorno. Ci stanno impoverendo. Stanno riducendo un intero popolo sul lastrico, in condizioni di miseria, per poi avere più manodopera a costi bassi, più tecnologia da arraffare, più territorio da sfruttare, più edifici da saccheggiare. Calano sulle borse, rubano, devastano e sottomettono le popolazioni locali che, mute, si autoflagellano, credendosi colpevoli di "debito pubblico", quando è tutta la nostra economia che si basa sul debito, perché la creazione di moneta non può che avvenire a fronte di un segno meno che tuttavia è un'operazione virtuosa, quando è finalizzata al corretto funzionamento di un'economia. I soldi sono un servizio, sono un bene pubblico a disposizione di tutti, non una proprietà privata da accumulare, un supplizio da infliggere, una necessità da cui far dipendere la vita stessa. L'unica cosa da cui vale la pena dipendere è l'aria, è l'acqua, è l'ecosistema. Tutto il resto è truffa.
Monti li conosce tutti, uno per uno, questi vandali, questi assassini, questi usurpatori, questi eserciti di usurai becchini. Li conosce perché ci ha lavorato insieme, dalla Goldman Sachs alle agenzie di rating alla commissione Trilaterale. Sta davvero facendo il bene dell'Italia? Allora dichiari pubblicamente che si dissocia dalla materia che insegna, così come viene declinata nel mondo dell'alta finanza e della speculazione internazionale. Dichiari pubblicamente da che parte sta. Faccia i nomi. Denunci lo stato di guerra. Non se la prenda con i tassisti, con i pensionati, con le famiglie, con chi ancora ha la fortuna di avere un posto fisso, no: nonno Mario se la prenda con Londra, con New York, con Francoforte. Dica chi sono i nostri nemici. E se l'Europa politicamente Unita serve a difendersi da questi assassini di democrazie, allora che venga a spiegarlo in televisione. Ci lasci decidere se mandare affanculo i mercati e fare come l'Argentina e come l'Islanda, che crescono all'8% e al 4% annuo, oppure se stringerci a coorte insieme ai 25 del Fiscal Compact, sotto lo scudo della BCE che deve però fungere anche da prestatore di ultima istanza, dopo che i tedeschi abbiano però abbassato le loro alucce un po' presuntuose e quel ciglio strafottente da ingiustificata aria di superiorità.
Monti parli al Paese e dica chiaramente da che parte sta, se da quella dei suoi ex colleghi di pianificazione geopolitica mondiale o se della parte degli italiani che non ce la fanno più e vogliono la riscossa. Venga a dirlo a L'Ultima Parola, dove la politica si lancia senza rete tra gli interventi privi di filtro degli italiani seduti tutti intorno. Monti dimostri che non è capace di destreggiarsi abilmente solo dietro ad una cattedra, seppure internazionale, o davanti ai suoi studenti devoti, ma anche di fronte al Paese reale che ha l'ambizione di voler governare.
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